Quando si ritirerà Roger Federer all’apparenza non cambierà nulla! Gli Slam resteranno 4, i Masters 1000 saranno sempre 9 e al Masters di fine anno parteciperanno sempre i migliori 8 tennisti dell’anno. Per fare punto la palla non dovrà tornare nel proprio campo, rimbalzando prima in quello avversario, si servirà una prima palla al massimo e una seconda palla più cauta, più carica di effetto, salvo doppi falli. I set saranno 5 negli Slam e 3 negli altri tornei del circuito. I giocatori in campo saranno 2 nel singolare e 4 nel doppio, avremo giudici di linea e arbitri di sedia. Insomma, il ritiro di Roger non sembrerebbe la fine di questo meraviglioso sport. E forse davvero non lo sarà!
Allora perché dannarsi tanto, perché angosciarsi per la fine della carriera di Federer? Forse perché Wimbledon avrà perso il suo giardiniere “ad honorem”, che l’erba del Centrale la taglia a suon di Slice e dritti inside-out. Probabilmente perché gli US Open non saranno seguiti come adesso, si sa che alla “massa” piace particolarmente lo Svizzero di Basilea. Agli Australian Open non assisteremo più al pianto più bello della storia del Tennis, e alla fiera rinascita dell’anno seguente. Il Roland Garros smetterà di essere lo Slam del terrore federiano, terminato solo nel 2009, di non poter assistere al Career Grand Slam del King. Nadal non verrà più considerato l’eroico titano in grado di umiliare dio. Djokovic non avrà più complessi di impopolarità e inferiorità. Murray bestemmierà di meno (e lo dico con una certa preoccupazione). Wawrinka non vivrà più all’ombra di una montagna. Avremo nuovi idoli, nuove sfide, nuovi record. Ecco, tutto questo (e non solo) deriverà dal ritiro di un solo giocatore, di un unico atleta, un esteta della racchetta a cui gli dei del Tennis hanno donato mani fatate, un fisico inossidabile e tanta, tantissima voglia di vincere, senza contare lo stile e l’eleganza innata.
Le future generazioni venereranno nuovi approcci a rete e nuove voleè. Nulla sarà come prima dopo il suo ritiro. E quando sarò vecchio e decrepito e sarò solito passare le mie giornate a oziare sulla panchina di una piazza qualsiasi, dirò inorgoglito ai ragazzi con in mano una racchetta: “Io l’ho visto giocare. Ho visto giocare Roger Federer!”. E quei ragazzini rosicheranno parecchio…