“Iniziare un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo, ci rendiamo conto di come era pericoloso rimanere fermi.”
È con questa frase dell’attore, comico, regista e sceneggiatore italiano Roberto Benigni, che vogliamo dare inizio a questo editoriale. Il cambiamento. Quante volte ci troviamo di fronte al cambiamento nella nostra vita? Quante volte la nostra vita ci sorprende? E, soprattutto, quante volte siamo pronti a cambiare?
Parliamo di quel cambiamento che ti travolge e mescola le carte: disorienta, affatica, spaventa, cambia i punti di riferimento. Possiamo desiderare di cambiare perché siamo insoddisfatti e vogliamo di più dalla nostra vita. Perché bussa alla nostra porta una gran voglia di concretizzare un desiderio che è rimasto chiuso nel cassetto per troppo tempo. O, più semplicemente, perché le nostre abitudini ci sono diventate strette, quasi come un abito non più adatto al nostro fisico, e vorremmo guardarci allo specchio e vedere una nuova immagine di noi. La natura stessa ci insegna che tutto è un processo, un’evoluzione: dal momento in cui si semina una pianta, passa del tempo prima di poter godere del fiore ed assaporare il frutto. E allo stesso modo, dal momento in cui decidiamo di attuare un cambiamento al momento in cui otteniamo un risultato trascorre del tempo, viviamo una fase di transizione che oscilla, come un pendolo, fra il vecchio ed il nuovo. E questo tempo dipende da noi. Siamo noi a decidere quando, in quanto tempo e come cambiare.
Sì, cambiare è difficile, faticoso, e combattere l’ozio lo è ancora di più. E l’ozio, si sa, è il padre dei vizi ed è comune a molti mortali. Già, perché il cambiamento richiede l’azione. Dobbiamo sempre ricordare di gratificarci per ogni passo avanti compiuto , anche il più piccolo. Se solo ci rimproveriamo per quelli all’indietro, l’idea di cambiare diventerà un macigno, invece che un’opportunità da cogliere. Ed il primo passo consiste nell’essere disposti a trasferire l’energia e gli sforzi che prima si impiegavano nel tentativo di cambiare gli altri o le situazioni, pur di cambiare le nostre persone. Se desideriamo davvero cambiare dobbiamo, allora, lavorare sulle nostre personalità, lavorare sul nostro atteggiamento mentale e aprire il nostro cuore. Il cambiamento avviene attraverso la trasformazione della consapevolezza, nasce dal cuore e si espande, come una macchia d’olio, in tutto il nostro essere e permea ogni ambito della nostra vita. Cioè che manifestiamo con i nostri comportamenti è il riflesso di ciò che proviamo dentro di noi: le nostre convinzioni sul nostro valore, sul nostro diritto ad esser felici, su ciò che sentiamo di meritare dalla vita. Assumersi le responsabilità delle proprie scelte stimola il cambiamento. La chiave di volta sta proprio in questo. Consiste nel riuscire a vedere il valore positivo che ogni avvenimenti porta con sé. Come dice un proverbio cinese “quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono ripari ed altri costruiscono mulini al vento”. Ed è questo l’augurio che vogliamo porgere ai nostri lettori: cari globetrotters osiate esser mulini a vento. Quei mulini che sfruttano l’energia eolica per trasformarla in energia meccanica. Non trattenetevi dall’aprire la propria mente a nuovi orizzonti, non trattenetevi dallo sfruttare la possibilità di indossare occhiali diversi con cui vedere il mondo, non trattenetevi dal migliorarsi. Auguriamo a tutti, quindi, di vedere il cambiamento come semplice approdo lì dove era necessario arrivare, di guardare il cambiamento con gli occhi speranzosi rivolti a ciò che sarà e non malinconici per ciò che è stato, di voltarsi indietro solo per capire quanta strada è stata percorsa.
BUON VIAGGIO NELLA VITA GLOBETROTTERS!