Christian tra la Ci e la Erre è il titolo dell’opera teatrale del regista AntonioTucci (Compagnia di Teatro del Krak di Ortona) sulla sindrome di Asperger, primo lavoro teatrale sulla sindrome con un protagonista “Aspie”. Quest’ultimo è David Catoni, presidente della Onlus Aspiedavid Abruzzo, il quale con coraggio e determinazione affronta il palcoscenico come occasione per comunicare la propria diversità. Il “talent scout” di David è sua mamma Paola, che tra le mille difficoltà, ha sempre fatto il tifo per suo figlio. Paola è narratrice e osservatrice sul palco e lo spettacolo narra la storia delle difficoltà vissute da David, le sue qualità nascoste, le sue speranze. Il testo nasce dal racconto del protagonista al regista. David avrebbe interpretato un personaggio con le sue stesse caratteristiche e con quelle di altri asperger diversi da lui, così da aprire lo sguardo su un mondo diverso dal nostro ma non per questo meno bello. “David ha fatto sua quella che è la funzione civile del teatro che consente ad una vicenda scenica di diventare un’opportunità di conoscenza, riflessione, presa d’atto di una problematica sociale per una sua consapevole condivisione”, ha dichiarato il regista.
Lo spettacolo ha fatto in modo che dopo anni di incomprensioni e isolamenti David potesse emergere e dirigere le sue energie a qualcosa di costruttivo che potesse dimostrare come la diversità è prima di ogni cosa una ricchezza. Il teatro ha aiutato David a ritrovare se stesso e la serenità dopo anni di sofferenze e delusioni. I ragazzi affetti da questa sindrome, spesso difficile da individuare, sono molti e non tutti ancora hanno avuto la possibilità di trovare il loro posto nel mondo. Ciò di cui loro hanno bisogno è semplicemente essere accolti in una civiltà, che secondo Tony Attwood “sarebbe estremamente noiosa e sterile se non avessimo persone come David e ne facessimo tesoro”. Colgo l’occasione per ringraziare Paola e David, i quali hanno dimostrato che, con impegno e determinazione, è possibile superare barriere all’apparenza insormontabili. Vi esorto a vedere questo emozionante spettacolo che invita ognuno di noi a riflettere non solo sul fatto che la diversità sia fonte di ricchezza ma anche come a volte la visione della stessa sia semplicemente un cliché.