Come ogni anno, ieri si è tenuta l’attesissima notte degli Oscar presso il Dolby Theatre di Los Angeles, che, nonostante il tempo piovoso, ha visto sfilare centinaia di star. La conduzione è stata affidata al comico e conduttore televisivo Jimmy Kimmel, che ha dedicato buona parte del monologo iniziale al presidente Donald Trump, e durante il corso della serata ha twittato all’account del presidente per chiedergli se fosse ancora sveglio, dato che fino a quel momento non erano arrivati commenti negativi.
Tra i primi vincitori annunciati c’è stata anche un po’ d’Italia, in quanto l’Oscar per il miglior trucco è andato ai professionisti italiani Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini per Suicide Squad. Mentre Fuocoammare di Gianfranco Rosi, film-documentario sulla crisi dei migranti su cui erano rivolte tutte le speranze italiane, è stato surclassato da O.J.: Made in America: un documentario sul caso dell’ex giocatore di football che fu protagonista negli anni Novanta di un processo mediatico.
Come previsto da molti, il premio per la migliore attrice non protagonista è andato a Viola Davis per Barriere. L’attrice era stata nominata in passato per Il Dubbio e The Help, e aveva già vinto l’Emmy, il Globe e il Tony Award, aspettando sicuramente di vincere finalmente il primo Oscar della sua carriera. La Davis, che probabilmente molti conosceranno per il suo ruolo principale nella serie televisiva How to Get Away With Murder, nel suo discorso ha celebrato l’importanza di essere un’artista e di esprimere emozioni, parte integrante del suo lavoro.
Tuttavia, il momento più scioccante della serata è arrivato all’annuncio del miglior film. L’attore Warren Beatty ha proclamato il favorito La La Land come vincitore per il miglior film, ma dopo che i suoi autori e attori erano saliti sul palco, l’organizzazione ha interrotto la premiazione per annunciare che c’era stato un errore e che il vero vincitore era in realtà Moonlight. Quindi, nonostante tutti i pronostici puntassero verso La La Land sin dall’inizio, alla fine è stato battuto da Moonlight, un film di formazione che racconta la storia di Chiron, afroamericano gay che, cresciuto senza padre e con una madre tossicodipendente, troverà nel malavitoso locale e in sua moglie una famiglia adottiva.
In ogni caso, La La Land ha vinto sei Oscar tra i più importanti. La miglior regia è stata assegnata al regista Damien Chazelle, al suo secondo Oscar dopo Birdman. Emma Stone ha vinto come miglior attrice protagonista il suo primo Oscar, battendo attrici del calibro di Meryl Streep e Natalie Portman. Ha ringraziato la sua famiglia, il regista e il suo attore co-protagonista Ryan Gosling, che ha dovuto lasciare il premio di miglior attore protagonista a Casey Affleck per Manchester by the Sea. Tra i premi tecnici, La La Land si è assicurato la miglior canzone con “City of Stars”, la miglior colonna sonora, la miglior fotografia e infine la miglior scenografia.
A cura di Silvia Chioggia.
