Gli Internazionali di Roma sono alle porte e, come ogni anno, l’intero circuito ATP si riunisce nella Capitale per la preparazione del torneo più prestigioso che abbiamo l’onore di ospitare nel Bel Paese.
A differenza delle recenti edizioni, lo scenario del torneo è piuttosto incerto per quanto riguarda i primi turni del torneo, mentre la lista dei papabili vincitori è molto ristretta. Ristrettissima oserei dire. Il perché? Leggendo l’articolo lo scopriremo insieme.
Partiamo dalla parte alta del tabellone principale, analizzando i possibili protagonisti. In grassetto le teste di serie del torneo.
Andy Murray (1)
Ci sarebbe da dire molto sul numero 1 del mondo, ma non mi sembra il caso di farlo in questa sede. Il suo 2017 è stato finora un disastro, fatta eccezione per la vittoria nel 500 di Dubai. Male all’Australian Open, male nei 1000 americani, male a Montecarlo e male a Madrid. Non si intravedono grandi chance del campione uscente del Masters 1000 nostrano di riconferma, soprattutto se si riguardano le partite giocate l’anno passato e le sue ultime uscite (uscite è proprio il termine azzeccato). Per lui l’esordio molto probabile con Fabio Fognini potrebbe essere già fatale, e anche se superasse l’ostacolo non durerebbe a lungo il suo torneo secondo il sottoscritto. DRAMMURRAY
Fabio Fognini
Fabio è la nostra migliore speranza in questo torneo, non l’unica, ma sicuramente la più grossa. In lui, numero 29 del mondo, sono riposte la nostra fiducia e le ambizioni dell’intera nazione. Non vincerà mai questo torneo finché ci saranno i 4 cannibali in giro, ma un buon risultato è possibile. Gli ottavi sarebbero buoni, dai quarti in poi si dovrebbe parlare di un capolavoro. Considerata la Semifinale di Indian Wells, persa da Nadal, dal Fogna bisogna aspettarsi di tutto se entra in ritmo, ma prima bisogna battere Murray. GO FABIO!
Alexander Zverev (16)
La terra non è certo la sua superficie, però è pur sempre il numero 19 del mondo, nonché il 12esimo giocatore per risultati dall’inizio dell’anno. Ha già vinto due tornei 250 nel 2017 (Monaco e Montpellier) e si vede che ha talento da vendere. Inoltre esordirà contro un Qualificato. Deve far bene qui, anche per togliersi fastidiose etichette dal curriculum. WAITING FOR SASHA
Tomas Berdych (12)
Noto ultimamente più per aver sposato una strafiga che per il tennis espresso, Perdych può sempre stupire. In meglio o in peggio non ci è dato saperlo ora, ma Lunedì inizierà il torneo. Ah, la moglie si chiama Ester Satorova. Mettete i bambini a letto quando aprite le foto. FORTUNATO IN AMORE
Milos Raonic (5)
Il canadese, nativo di Podgorica, occupa attualmente la sesta piazza mondiale, ma considerati gli infortuni patiti, la modella con cui trascorre felici giornate e la pettinatura alla Clark Kent non aspettiamoci miracoli. Per lui i Quarti sono più un miraggio che un dovere di tabellone. SUPERCRACK
Stan Wawrinka (3)
Parlando di favoriti per il trionfo finale, mi vengono in mente 2/3 nomi. Non il suo. Le foto sui social mentre si riempie lo stomaco di pasta a Roma sono eloquenti. Eppure è il numero 3 del mondo, quindi ha il dovere di far bene. E di fare la scarpetta quando avrà finito i chili di carbonara e amatriciana. TURISTA
Marin Cilic (6)
Il positivo Cilic (l’aggettivo non è casuale) vive la vita come capita. Resta pericoloso, ma resta anche Cilic. Quindi ogni valutazione pregressa sarebbe follia. Tutto dipende da come si alzerà dal letto nei prossimi giorni. MINA VAGANTE
Giusto per aumentare lo sconforto di chi si aspetta un torneo combattuto nelle fasi finali, ricordo che uno di questi qui andrà in finale contro il migliore dei prossimi atleti che sto per analizzare. Un sorteggio orrendo e l’assenza di Federer inevitabilmente peseranno Domenica pomeriggio, a finale conclusa.
Parte bassa del tabellone:
Dominic Thiem (8)
Di lui non posso che parlar bene, quindi sia lode e gaudio al giovane Dom! Classe ’93, talento puro, rovescio a una mano che sa essere clava indemoniata o sentenza definitiva. La sua stagione è importante, i risultati su terra sono da futuro campione del Roland Garros e le finali ottenute a Barcellona e Madrid fanno ben sperare. Sicuramente uno dei favoriti per la vittoria finale. TORETTO
Andreas Seppi (WC)
WC sta per Wild Card, poiché il buon Andreas non merita più la qualificazione di diritto a questo torneo. Una delle 4 a disposizione della Federazione non poteva che andare a lui, ultimo giocatore italiano ad aver battuto Federer (tra l’altro in uno Slam!). Da lui aspettarsi chissà cosa non solo non è lecito, ma è perfino stupido. Non è prossimo al ritiro stando alle sue dichiarazioni, ma lo è se si osserva attentamente in campo il declino fisico e tecnico. Un vero peccato, poiché come Andreas non ne sono nati tanti in Italia: serio, diligente, prolifico e dotato di una buona mano. Chiedergli di più è da stronzi ingrati. Ah, nel caso in cui dovesse battere il qualificato che affronterà al primo turno, beccherebbe il prossimo tennista che vado ad analizzare… SFIGA A GO GO!
Rafael Nadal (4)
È senza dubbio il miglior giocatore di Tennis della storia su terra rossa. Arriva a Roma da imbattuto sul mattone tritato, avendo conseguito 2 Masters 1000 (Montecarlo e Madrid) e il 500 di Barcellona. Finalista all’Australian Open, poi perso da Federer al 5° set, finalista al 500 di Acapulco, poi perso da Sam Querrey (!), Ottavi e Finale ad Indian Wells e Miami, dove solo Roger poteva arginarlo. Ha già sfondato quota 4600 punti ATP e siamo al mese di Maggio, quindi è lecito e doveroso pensare che possa finire l’anno al numero 1. È il favorito d’obbligo e, probabilmente, il futuro vincitore del trofeo romano, già conquistato per ben 7 volte. OTTAVA MERAVIGLIA?
Kei Nishikori (7)
Da Madrid va via rotto, avendo saltato per infortunio i quarti contro Djokovic. La domanda è: giocherà? Se sì, altra mina vagante del torneo, insieme a Cilic e Thiem. Inutile dire che la sua pericolosità è legata alla condizione. CHISSÀ CHISSÀ CHI SEI?
Novak Djokovic (2)
Alzi la mano chi pensa che abbia anche solo una chance di vincere il torneo. Nessuno? Appunto! Se fare peggio del gemello diverso (Murray) sembrava impossibile, il Serbo di Belgrado è riuscito nell’impresa. Un anno orrendo, ai limiti del tragicomico, oltre la decenza. Ha vinto un titolo nel 2017 (il 250 di Doha), poi il vuoto più assoluto. C’è chi giura che tutto questo sia dovuto all’alimentazione, ma io preferisco parlare di perdita completa di motivazione. Aggiungete al tutto il cambio di Team e il disastro è fatto. Pensare che lui questo torneo lo ha già vinto 4 volte mette tristezza, così come vedere la rosa dell’Inter. C’ERA UNA VOLTA…