Malasanità, argomento tanto temuto e reale,soprattutto adesso qui in Italia.
E’ opportuno citare dunque alcuni casi recenti che hanno evidenziato la spinosa questione: in primo luogo troviamo la piccola Nicole, nata nella clinica privata Gibiino di Catania,con gravi crisi respiratorie. I medici della clinica chiesero dapprima al reparto di Neonatologia dell’ospedale Cannizzaro affinché la piccola potesse essere ricoverata presso l’unità di terapia intensiva,ma la risposta fu di esito negativo.Si decise allora di trasferirla all’ospedale di Ragusa ma,un susseguirsi di ritardi,incompetenze e lentezze burocratiche hanno portato Nicole al decesso.
In secondo luogo possiamo menzionare la morte,al Pronto Soccorso del Santobono di Napoli,della bambina di 8 mesi dimessa dopo alcuni giorni di terapia per una bronchiolite. La direzione sanitaria ha affermato: “la bambina di 8 mesi giunta oggi presso il Pronto Soccorso del Santobono aveva lasciato ieri mattina l’ospedale con criteri clinici e laboratoristici idonei per la sua dimissione”.
Questi però sono casi singoli, più grave la situazione generale degli ospedali italiani. Basti pensare al “codice rosso di barellopoli” dell’ Ospedale Cardarelli di Napoli,ormai soffocato dal numero sempre più elevato di pazienti. In questi corridoi dove sono “parcheggiate” le barelle non ci sono le strumentazioni necessarie e così se un paziente ha bisogno di ossigeno,in mancanza di quello centralizzato,gli infermieri portano le bombole non a norma;ciò è quanto affermato dallo stesso caposervizio Siesto Salvatore,coordinatore regionale delle professioni sanitarie Fp-Cgil. Ma chi è l’artefice di tutta questa disorganizzazione?Di chi la colpa?Dei medici,del personale,del Comune,della Regione,dello Stato?
Sono tanti gli interrogativi e poche le risposte certe ma una cosa è sicura:bisogna cambiare,serve una “terapia d’urgenza” da attuare prendendo esempio dai nostri risultati migliori perché dobbiamo ricordarci che l’Italia si posiziona al terzo posto nel ranking mondiale dell’efficienza dei sistemi sanitari nazionali. Il bistrattato SSN italiano nell’olimpo dei sistemi sanitari,dunque,distante anni luce da Usa (44°posto) e Russia(relegata in ultima posizione),è saldamente in testa tra i Paesi europei. Per non parlare del campo della sperimentazione dove,solo ultimamente,l’Italia ha sviluppato nel laboratorio dell’Irbm Science Park di Pomezia a pochi passi dalla Capitale, il primo vaccino più efficace contro il virus Ebola.
L’Italia è anche questo e bisogna permettere che tale “vaccino” si diffonda per abbattere quel Virus che si chiama Malasanità auspicando una maggiore professionalità del personale sanitario che garantisca in tal modo anche il buon funzionamento delle istituzioni.
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