Quanti pensando al Natale, immaginano paesaggi innevati, luci, camino e cioccolata calda? La visione per eccellenza del “Bianco Natale”, tanto amato da noi occidentali.
Sicuramente fa uno strano effetto immaginare di passare le festività natalizie, con fuori dalla finestra 25°C o 30°C, sotto il sole o in spiaggia a fare un bagno, ma, facendo un viaggio nell’emisfero Sud del mondo, potremo vedere che è proprio così che viene trascorso il Natale.
Stagione diversa, tradizioni diverse, lontane da quelle che noi associamo alla festa più attesa dell’anno, ma non meno affascinanti.
È questo il caso dell’Australia, i cui abitanti festeggiano il Natale in piena estate e per questo molte feste natalizie si svolgono all’aperto. La più famosa tradizione natalizia australiana è il “Carols by Candlelight”, migliaia di persone si radunano nei parchi e nei giardini per intonare e ascoltare canti natalizi il giorno della Vigilia di Natale. Ebbe origine a Melbourne nel 1938 su idea del conduttore radiofonico Norman Banks. Ha luogo nell’elegante Sydney Myer Music Bow, qui le persone si riuniscono e organizzano pic-nic sull’erba mentre ascoltano i canti natalizi.
A Sidney, in particolare, si svolge nei Domain Gardens, un parco situato nel centro della città.
L’evento è talmente rilevante da essere trasmesso a livello nazionale e vanta la partecipazione di famosi cantanti e band del Paese. Senza dubbio una delle manifestazioni più importanti che accompagnano le vacanze natalizie australiane.
Date le temperature, anche il menù subisce qualche variazione. Tipicamente gli australiani festeggiano con un gran pranzo il 25, mentre la sera della vigilia consumano una cena fredda o organizzano un barbecue, spesso sulla spiaggia, a base di pesce e crostacei. Immancabili birre e bibite ghiacciate accompagnate da taglieri di salumi e vassoi di frutta e dolci.
Il 31 Dicembre, giusto in tempo per i festeggiamenti di Capodanno, si conclude la famosa Rolex Sydney Hobart Yacht Race, la regata Sydney-Hobart, dove yacht e imbarcazioni più piccole si sfidano lungo un percorso di oltre 1.100 km.
Natale sotto l’ombrellone anche in Brasile, dove la tradizione natalizia più radicata è senz’altro il Natal Luz di Gramado, un festival folcloristico unico al mondo, nel quale Papai Natal, il nostro Babbo Natale, è l’assoluto protagonista. È il più grande evento di Natale del mondo tanto da esser stato riconosciuto come Patrimonio Storico Culturale del Rio Grande del Sud.
I festeggiamenti durano ben due mesi, in una città dall’architettura affascinante in cui lo scintillio delle migliaia di luci colorate fa da padrone. A rendere indimenticabile la festa sono i numerosi eventi fra cui “l’Encontro de Papais Noeis”, l’incontro dei Babbo Natale provenienti da tutto il Brasile, che sfilano per le strade, tra cori e concerti. “La Grande sfilata di Natale” che vede il tanto atteso arrivo di Babbo Natale e di tutti i principali protagonisti del Natale in uno spettacolo di luci, fuochi e fantasia. Particolarmente apprezzato è il Tannembaumfest, durante il quale la comunità di Gramado e i turisti si riversano nelle strade della città per colorare ancor di più i festeggiamenti e i proprietari di negozi, hotel e ristoranti addobbano gli alberi di pino ai margini delle strade principali. O ancora, l’“Arca di Natale”, uno spettacolo di marionette e pupazzi elettronici giganti, che coinvolge adulti e bambini.
Ma non solo Gramado si distingue in originalità, Rio de Janeiro, città eccentrica come poche, ospita l’albero di Natale galleggiante più grande al mondo e nello Stadio Maracanà le autorità locali accolgono un Papai Noel che arriva addirittura a bordo di un elicottero mandando in visibilio decine di migliaia di giovanissimi brasiliani.
A tavola, nonostante le elevate temperature, protagonisti indiscussi sono il tacchino, il prosciutto o il baccalà, il salame e il panettone. Spesso le famiglie decorano con tovaglie molto allegre, posizionandoci vari frutti per creare un’atmosfera tropicale.
Palme addobbate a festa potremo invece ammirare in Argentina, Paese definito come “crisol de razas”, crogiolo di razze, e proprio per questa multietnicità che la contraddistingue, anche le feste natalizie ne sono sensibilmente influenzate.
A Capodanno, balli e canti fino all’alba e in molti casi si fa il bagno in piscina o al mare. Nella giornata del 31 dicembre in segno di rinnovamento, si buttano per strada le cartacce e i calendari dell’anno trascorso, qualcuno durante la notte butta via anche i piatti… Botti, fuochi d’artificio, danze di tutti i generi per le strade della città e tanta allegria si protraggono fino all’alba, accompagnando l’arrivo dell’“Año Nuevo”!
Abbondanti i pasti consumati dal popolo argentino in queste giornate di festa, si parte con la “picada” della “Noche Buena”, la vigilia di Natale, ricca di antipasti di ogni tipo. Si prosegue con l’“asado”, grigliata argentina in tutte le possibili varianti, in cui la carne di manzo è accompagnata dai “chorizos” (salsicce) e “morcillas” (simile al sanguinaccio). Alcuni preparano anche il tacchino e, i più testardi, la porchetta che richiede cinque o sei ore di cottura a fuoco lento. Il tutto può essere accompagnato con la salsa “chimichurry “o la salsa “criolla”.
Indubbiamente tradizioni che potrebbero forse sembrare atipiche, festeggiamenti insoliti per trascorrere il periodo natalizio, ma che sia al Nord o che sia al Sud del mondo, che sia al freddo o in spiaggia sotto il sole, il Natale resterà sempre “the most wonderful time of the year”.
Articolo a cura di Carlotta Addario