DOBBIAMO CESTINARE I DIRITTI DI PROPRIETA’ INTELLETTUALE:

DOBBIAMO CESTINARE I DIRITTI DI PROPRIETA’ INTELLETTUALE:

L’amministrazione Biden propone di sospendere temporaneamente i diritti di proprietà intellettuale sui vaccini per il Coronavirus. Liberalizzare i brevetti costituisce un imperativo morale: la decisione del Presidente degli Stati Uniti d’America, eticamente ineccepibile, incontra lo scetticismo di grandi paesi, come la Germania, e scatena la violenta reazione delle multinazionali del farmaco.

Albert Bruce Sabin, lo scienziato che mise a punto il vaccino orale contro la poliomielite, non brevettò mai il farmaco.” Non volevo che il mio contributo al benessere dell’umanità fosse pagato con della moneta.” Storie del genere strappano un sorriso, ispirano fiducia. Ci restituiscono l’illusoria speranza che un mondo più giusto, stretto nel caldo abbraccio di un’umanità solidale, sia a portata di mano. Il virologo nacque in Polonia nel 1906 da genitori ebrei, e fu costretto ad emigrare negli Stati Uniti per fuggire dalla persecuzione razziale, che si portò via le sue due nipotine. Alla domanda di un giornalista, che gli chiese se Sabin avesse mai nutrito sentimenti di vendetta, rispose: “Mi hanno ucciso due meravigliose nipotine, ma io ho salvato i bambini di tutta Europa. Non la trova una splendida vendetta?” L’Olocausto è una delle pagine più buie della nostra storia. Fu una tragedia immane, andata in scena poco meno di un secolo fa. Nessuno credeva che l’uomo potesse compiere ancora azioni così abiette. Come fa, chi l’ha vissuta sulla propria pelle, a nutrire ancora speranza nei confronti del genere umano? Come può, un uomo che ha perso così tanto, vivere ancora nell’illusione di un mondo più giusto? Albert Bruce Sabin ha risposto con un sorriso. E con un meraviglioso regalo, che ha salvato la vita a milioni di bambini. Ha continuato a crederci.

La crisi pandemica ha segnato il 2020; il 2021, l’anno della ripartenza, della campagna vaccinale globale, è teatro di una commedia tragica e di basso livello che non vale il prezzo del biglietto. I protagonisti sono piccoli uomini, che confabulano, tramano, e coltivano tutti lo stesso interesse: riempirsi le tasche. In uno straordinario intervento al Parlamento Europeo, Manon Aubry, presidente del gruppo parlamentare “The Left,” accusa la Commissione Europea, che ha gestito i negoziati con le aziende farmaceutiche; si tratta di accordi che riguardano l’approvvigionamento per le campagne vaccinali di tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Anche se il Parlamento Europeo, che nell’ambito dell’impianto istituzionale europeo, incarna il principio democratico, ha richiesto più e più volte delucidazioni sul processo negoziale, la Commissione non ha gestito le contrattazioni in maniera trasparente, e non ha reso pubbliche informazioni particolarmente sensibili: prezzi, programmi di consegna, dettagli relativi alle clausole di responsabilità…i contratti resi pubblici sono pieni di omissis. Nelle ultime settimane Ursula Von der Leyen, ha annunciato che l’Unione si muoverà per vie legali contro AstraZeneca, dato che l’azienda ha sistematicamente violato tutte le clausole previste dai contratti stipulati con la Commissione. Vedremo cosa succederà. (L’articolo prosegue, non è l’ultimo paragrafo)

Il video che riporta l’intervento di Aubry è diventato virale: probabilmente, il passaggio più importante del discorso, pronunciato di fronte ad Ursula Von Der Leyen, è quello che riguarda i diritti di proprietà intellettuale sui vaccini anti-Covid. La mancata liberalizzazione dei brevetti, titoli di protezione posti a tutela di determinate invenzioni, ostacola la produzione di massa. Se i diritti di proprietà intellettuale venissero momentaneamente sospesi, le altre aziende farmaceutiche, e non soltanto quelle che, avendo creato il proprio vaccino, detengono il brevetto, potrebbero produrre un farmaco anti-Covid.

Poi finalmente, a inizio maggio 2021, l’amministrazione Biden annuncia di essere favorevole a liberalizzare i brevetti. La decisione arriva dopo che gli Stati Uniti d’America, grazie all’impulso dato dal nuovo Presidente alla campagna vaccinale nazionale, hanno ottenuto abbastanza vaccini per somministrare dosi a tutta la popolazione, e le aziende farmaceutiche americane hanno fatturato miliardi. Ma insomma, meglio tardi che mai: anche l’Europa, dopo aver ricevuto il “permesso” dal potente alleato, comincia a discuterne. Va in scena l’ultimo atto? Si può finalmente sperare in un lieto fine?

Fortunatamente, il nostro governo ha subito sostenuto la proposta. Il portavoce del governo tedesco invece, come riporta il quotidiano Süddeutsche Zeitung, ha fatto sapere che Angela Merkel è piuttosto scettica sulla questione: “La protezione della proprietà intellettuale è una fonte di innovazione e deve rimanere tale anche in futuro.” Speriamo che la cancelliera tedesca possa chiarire al più presto la sua posizione. Cosa, di preciso, alimenta il suo scetticismo? La posizione assunta dalla Germania appare ai più come incomprensibile, se non ingiustificabile: the show must go on?

Peraltro, liberalizzare i brevetti, e sospendere momentaneamente i diritti di proprietà intellettuale, è legalmente possibile. Mesi fa oltre 100 premi Nobel e 70 ex Capi di Stato hanno firmato una lettera, spedita a Joe Biden, in cui chiedevano al Presidente di prendere in considerazione la cosa. Il WTO, l’organizzazione nata con l’obiettivo di fornire una regolamentazione giuridica complessiva di tutto il commercio mondiale, prevede specifiche disposizioni in materia: qualora si dovesse affrontare un’emergenza che lo richieda, è possibile sospendere i brevetti su un determinato prodotto. La proposta, sostenuta in sede di WTO dall’India, dal Sudafrica e da oltre 100 paesi è stata respinta a causa dell’opposizione dei principali paesi industrializzati, come USA, UK, Giappone, Brasile, Canada, Svizzera, Australia, Singapore…(la riunione si è tenuta il 15 marzo). La decisione, oltre ad essere moralmente abietta, è anche profondamente irrazionale. In alcune aree del mondo la campagna vaccinale non è nemmeno cominciata: se continua così, continueranno a svilupparsi varianti, e c’è persino il pericolo che se ne sviluppi una in grado di resistere al vaccino. Nemmeno il piano Covax, lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con l’obiettivo di assicurare un’equa distribuzione dei vaccini, ha ricevuto finanziamenti particolarmente ingenti e un contributo significativo delle potenze occidentali.

La verità è che 27 stati membri, e la Commissione Europea, hanno piegato la testa di fronte ad un manipolo di potenti multinazionali. La realtà è che interessi specifici e particolari si sono imposti sull’interesse generale, e hanno prevalso. E stiamo parlando dell’interesse generale più importante, la salute. L’autorità pubblica ha il dovere morale di imporsi, e di costringere, qualora fosse necessario, Big Pharma a cedere il brevetto. Per riaffermare il primato della politica sull’economia, e della democrazia sul profitto. Per abbandonare al più presto questo interminabile incubo, e lasciarci alle spalle lockdown e mascherine, chiusure e restrizioni.

Quando calerà il sipario, nessuno plauderà questi piccoli uomini.

A cura di Michelangelo Mecchia.

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