Si parte dai Giovani
Coinvolgere giovani e giovanissimi nell’educazione alla legalità nel terzo millennio, formarli alla Cultura del giusto e del corretto, contribuire al radicamento dei principi del rispetto dell’altro e delle regole rappresenta un obiettivo fondamentale e imprescindibile per tutti coloro che assumono la responsabilità dello sviluppo e della formazione delle nuove generazioni.
Il discorso è rivolto in primis alle famiglie, agli educatori e alle istituzioni. Sono i primi punti di riferimento nel percorso formativo dei giovani.
L’educazione alla legalità, nel suo significato più ampio e comprensivo, rappresenta la principale sfida nell’opera di costruzione di una società più giusta. Ed equa.
Non è semplice, soprattutto in considerazione del fatto che la deriva sociale che purtroppo è dato registrare porta a riferire ai principi fondamentali (colonna portante dei sistemi giuridici degli Stati
moderni) significati alterati, deformati, spesso frutto di convincimenti superficiali o di valutazioni non corrette.
Purtroppo ci si scontra con le logiche del ‘fast food valoriale’ di un uso distorto di internet e con abitudini relazionali nuove e non sempre sane. Si assiste, con sempre maggior frequenza, a preoccupanti fenomeni di diseducazione allargata.
L’agire aggirando le regole è prassi quotidiana.
E spesso è condotta addirittura ammirata ed emulata.
Qui entrano in gioco il Merito, l’educazione al sacrificio per il raggiungimento di risultati ambiti, nello sport, nel lavoro, nelle relazioni sociali. Il ripristino del valore delle qualità umane e delle competenze professionali.
Occorre insegnare il coraggio di mettersi in gioco, di abbandonare la zona di conforto e apprezzare la bellezza di nuove insicurezze.
È dalla base che si deve partire.
Dai giovani il germe delle vere Rivoluzioni.
Non di quelle estemporanee, ma di quelle che portano a nuovi equilibri, di stabilità e durata.
Abituare alla legalità, alle ‘cose giuste’, al rispetto, all’agire nel e per l’adeguato funzionamento dei processi è uno dei principali tasselli del grande mosaico di una realtà equa e ricca di opportunità.
Insieme alla cultura del Merito e alla riscoperta della centralità della cittadinanza attiva.
Composto il mosaico, il risultato sarebbe la felicità condivisa dell’equa distribuzione delle opportunità di soddisfare le proprie ambizioni personali.
Nel mare in tempesta dell’ultima crisi emergenziale, formazione e Cultura rappresentano il più solido appiglio.
È nelle Scuole e dalle università che bisogna educare alla lotta all’inganno, e al rispetto delle regole.
Allo stesso modo è necessaria la migliore informazione per la comprensione dei rischi ai quali si va incontro quando si abbraccia l’illegalità, dei danni che si possono creare in ambito privato e pubblica, sociale, economico e finanziario.
L’arma sia quella dell’informazione e della formazione delle nuove generazioni.
Per questo, occorre che siano destinare maggiori risorse alla realizzazione di progetti che abbiano a oggetto il rispetto e la promozione del principio di legalità, o comunque volti allo studio dei fenomeni corruttivi o di illegalità.
È essenziale sensibilizzare le fasce più giovani anche attraverso il racconto di storie significative o il ricordo di persone che nel loro quotidiano hanno lottato per l’affermazione della legalità.
E hanno avuto il coraggio di rompere lo schema.
«Legalità è libertà», diceva anche Goethe.
A cura dello staff di Meritocrazia Italia.