Restare, fin proprio alla fine, è un’impresa ardua. È molto più facile e allettante abbandonare e lasciare perdere; del resto, non tutti sono in grado di affrontare una conclusione.
Il 1° settembre alle 11:00 è partito, dal binario 9 3/4 della stazione di King’s Cross di Londra, un treno a vapore per l’ultima volta — o forse per la prima, a seconda dei punti di vista.
Lo scorso anno J.K. Rowling aveva annunciato tramite Twitter che “sarebbe stato possibile incontrare la famiglia Potter” se ci si fosse trovati da quelle parti, in realtà la scrittrice anglosassone aveva sbagliato i conti: è questo l’anno in cui è ambientato l’epilogo della saga del maghetto con gli occhiali. La ricorrenza non è passata inosservata: i fan hanno reso il binario più caotico del solito, mentre la Rowling ha rilasciato due nuovi libri di curiosità inerenti all’universo da lei creato.
Le quattro riedizioni differenti della Pietra Filosofale con curiosità specifiche per ogni casa in onore del ventennale dall’uscita, le versioni illustrate dei libri, gli ebook speciali e i nuovi gadget, non rendono più semplice salutare il mondo in cui si è diventati grandi, ed è quasi inevitabile che ci scappi una lacrimuccia. Chiudere il libro è chiudere il portone della scuola in cui si sono vissuti giorni avventurosi e condivisi momenti speciali — senza dimenticare lo studio di materie assurde. È arduo accettare che i personaggi, con cui si sono affrontate tante esperienze ed emozioni, in diciannove anni siano cresciuti e cambiati e che proseguiranno con la loro vita senza più salire su quei vagoni che ora saranno occupati da altri; qualcuno potrebbe accettare di buon grado la novità, qualcun altro potrebbe volere che non fosse mai arrivata. Difatti l’“ottavo libro” (Harry Potter e la maledizione dell’erede) ha diviso i fan — ognuno aveva le sue aspettative su cosa sarebbe successo dopo e non è piacevole scoprire di essersi sbagliati — ma è innegabile la sua esistenza e il suo essere parte integrante della storia. Certo, se proprio risulta intollerabile, non è impensabile armarsi di pazienza e scrivere una propria versione da pubblicare sui siti online e condividere con altri fan.
A prescindere dal “futuro teatrale” (non ancora “accaduto”), è sicuro che gli anni trascorsi fino ad ora sono stati pregni di magia e nessuno potrà portare via quei ricordi. Se si sentirà la necessità di tornare, Hogwarts sarà sempre lì ad aspettare, ma nel frattempo fuori ci sono tanti nuovi animali fantastici da trovare.
A cura di Ludovica Esposito