Dopo la decisione di istituire la scorta alla senatrice a vita Liliana Segre, nell’ultimo anno, secondo l’Osservatorio sull’antisemitismo, i numeri dell’odio contro gli ebrei in Italia e nel resto d’Europa sono aumentati.
La maggioranza delle persone associa questo fenomeno al secondo conflitto mondiale, mentre, in realtà, ha origini ben più profonde. Si tratta di un’ostilità che nasce insieme alla religione, presente fin dai primi secoli del cristianesimo e diffusasi progressivamente ad altre sfere sociali.
Nel Medioevo infatti, si aggiunge all’avversione religiosa quella socioeconomica, dovuta al costituirsi di gruppi di ebrei aventi spesso, in seguito alle preclusioni della Chiesa in proposito, il monopolio dell’usura o del prestito di denaro. In quegli anni, agli ebrei si rinfaccia ciò che la maggioranza impone loro di essere. Li si accusa di rappresentare una setta, quando invece per legge sono costretti a vivere in quartieri separati dal resto della popolazione, praticando il prestito ad interesse che a cristiani e musulmani è ufficialmente interdetto.
Il XIX sec. si innesta su un patrimonio ormai secolare di odio religioso e sociale, come risulta evidente dai “pogrom”, sommosse antisemite, verificatesi principalmente in Russia, in Polonia e nella Penisola Balcanica. L’antisemitismo viene usato come diversivo in varie occasioni. in Francia, dai gruppi clericali e monarchici nel tentativo di rovesciare la terza Repubblica tramite il famoso “Affaire Dreyfus”. in Germania, per nascondere la lotta di classe.
Il XX sec. è tristemente ricordato per l’antisemitismo razziale, tramite l’involuzione del principio di nazionalità in nazionalismo ed il manifestarsi di ideologie antidemocratiche, razziste e filoariane. Adolf Hitler inizia accusando gli ebrei di essere i diretti responsabili della sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale e di costituire un’internazionale di capitalisti e sfruttatori tendente al dominio del mondo e all’oppressione della razza ariana. Per farlo, cita i Protocolli dei Savi Anziani di Sion, rivelatisi falsi nel 1921.
Con le leggi di Norimberga del 1935 gli ebrei vengono allontanati dalla vita pubblica, fatti oggetto di persecuzioni e di un piano di sterminio attuato nel corso della guerra mediante i campi di concentramento. In Italia, dopo la formazione dell’Asse Roma-Berlino, si ha la Dichiarazione della razza sottoscritta da un gruppo di docenti universitari il 15 luglio 1938, e la promulgazione di un decreto-legge del 1° settembre 1938 che dà il via alla persecuzione degli ebrei.
Nel secondo dopoguerra, sconfitto il nazismo, le manifestazioni di antisemitismo sono state limitate alle episodiche attività di singoli movimenti neonazisti, peraltro di scarsa consistenza, presenti in alcuni paesi. La nascita dello Stato di Israele nel 1948 ha inoltre determinato il diffondersi di un ampia corrente antisionista nell’ambito della quale sono comparsi anche elementi di antisemitismo.
Nel 2020, il 14% degli italiani imputa ad Israele la responsabilità del “genocidio” palestinese. L’11,6% lamenta che gli ebrei possiedano ancora un potere economico-finanziario internazionale troppo forte, il 10,7% pensa che si interessino solo della propria comunità religiosa e non della società in cui vivono, così come l’8,4% crede che si sentano superiori agli altri e il 5,8% che abbiano responsabilità dirette nei conflitti mondiali. Il 6,1% degli intervistati si è dichiarato apertamente antisemita.
L’Osservatorio sull’antisemitismo raccoglie e registra, per l’appunto, le azioni di antisemitismo, elabora i dati sugli episodi di ostilità antiebraica, svolge indagini sull’opinione pubblica e realizza studi mirati. Particolare impegno è rivolto al monitoraggio dell’antisemitismo in rete, luogo privilegiato per gli attacchi verso gli individui di origine ebraica. Attacchi che non hanno risparmiato nemmeno la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e costretta a vivere in un clima di ignoranza ed odio. Per fortuna, il nostro paese non è solo questo, ma essendo ancora presente una grande quantità di persone che sfogano il proprio odio attraverso i social network, è sempre giusto ricordare e continuare a dibattere su temi di natura etica e umanistica, nel senso più profondo del termine.
Chiudo con le parole di Primo Levi tratte da “Se questo è un Uomo”
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Articolo a cura di Flavia Restivo