Qualche tempo fa ho avuto l’occasione di ammirare dal vivo alcune opere del mio artista preferito: Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio, maestro del Realismo su tela. L’emozione è stata indescrivibile, ho trascorso i primi cinque minuti immobile di fronte alla “Vocazione di San Matteo” , per cercare di captare ogni singolo dettaglio che il maestro aveva abilmente rappresentato. Caravaggio è un pittore del Cinquecento, eppure l’evidente modernità delle sue opere rispecchia un animo che apparteneva ad un’ epoca a noi più prossima. Dopo averne parlato con la mia professoressa, ho riflettuto su una frase che mi ripeteva spesso: “l’arte è evoluzione e rispecchia la società in cui viviamo. Tu non sai perché quell’Artista abbia deciso di utilizzare un orinatoio rovesciato (vedi Duchamp “Fontana”) per provocare una reazione nella gente! Certi scultori hanno prediletto il marmo, altri qualcosa di completamente innovativo! Ricorda Giorgia: bisogna essere sempre propensi al CONFRONTO”.
Effettivamente il suo consiglio è giusto, bisogna immedesimarsi nell’ “essere” più profondo dell’artista e analizzare il background sociale, politico e storico che fa da cornice all’opera in esame. A mia difesa dico che c’ho provato! Lo sapevate che domandare il senso dell’opera è considerato un gesto inopportuno? Dicono che non vi sia un solo significato corretto poiché altro non è che l’insieme delle sensazioni che si scatenano nell’istante in cui ti accingi ad ammirare l’opera. Personalmente non sono del tutto incline ad abbracciare questa teoria, poiché credo che ogni idea generata dalla mente umana debba per forza avere un inizio e quindi il giusto senso da attribuirle. Comunque che male c’è nel voler conoscere il pensiero dell’artista?
Devo ammettere, però, che è affascinante essere uno spettatore dell’evoluzione individuale e sociale dell’uomo che si riflette nell’arte. L’arte altro non è che lo strumento per allargare i nostri orizzonti, il sentiero da percorrere per addentrarci in un mondo che è solo nostro e che racchiude l’essenza della nostra stessa natura umana. #GA4Luiss
A cura di Giorgia Accettura