Tutto giunge a conclusione, prima o poi. Per noi poveri laici della politica universitaria, fortunatamente anche le elezioni sono giunte al termine.
Più sentite delle presidenziali francesi, ancor più delle mid-term americane, gli Election Days del 22 – 23 Aprile hanno decretato e ristabilito il nostro tanto bramato “caos calmo” universitario ma hanno (definitivamente?) sconvolto la psiche del luissino medio
L’ecosistema LUISS è stato ristabilito.
Il Luissino medio (che per facilità di comunicazione rappresenteremo sotto forma di panda/koala) può finalmente uscire dalla propria tana con la quasi matematica certezza di non venire azzannato e/o accalappiato da feroci predatori che cercano di far tutto il possibile per strappargli una promessa di voto.
Nel frattempo, in quel di Pola, il guardiano dello Zoo, Giovanni Lo Storto – che come Boss Artiglio seduto sulla propria poltrona in pelle accarezza il suo micione da scrivania – solo et pensoso assiste al rifiorire della vita universitaria.
Nei verdi campi di Viale Romania ritorna la primavera e tutti i luissini in letargo elettorale irrompono nuovamente agli albori della vita: RadioLuiss ricomincia a trasmettere in diretta, i biliardini ed i ping pong si ripopolano di futuri aspiranti candidati al CSU e gli studenti erasmus, nella totale estraneità, incoscienza ed incredulità della situazione, si riempiono di gioia nel vedere, nuovamente, il volto di qualche studente che erasmus non sia.
Per non parlare poi dei tetri meandri di Parenzo: anche qui (però più timidamente), gli esemplari più temerari e avveduti – che presumibilmente sono gli stessi che hanno dovuto lasciare l’aula studio di fronte la Magna per le elezioni– fanno capolino dai bunker, dai grigi labirinti e dalla Carlo Mezzanotte per sfidare l’ultimo residuo elettorale pur di riaccaparrarsi ciò che hanno acquistato ex art.1153 c.c.: il proprio nido di studio.
Ma soltanto quando Palombini tornerà a fatturare i suoi 10 mila al dì, potremmo sostenere che è effettivamente tutto finito.
Abbiamo assistito a scene che neanche dalla sora Lella o alla Stazione Garibaldi di Napoli: pubbliche relazione come non mai, d’un tratto tutti conoscevano tutti, consideravano tutti, parlavano con tutti, nonostante la loro prima ed ultima conversazione risalga alla Giornata della Matricola Anno Domini 1977; proprio quella GdM in cui al posto di Celli, a parlare con la WebTV, c’era la buonanima di Guido Carli.
Abbiamo capito che in questo determinato periodo di durata di un mese circa, tutto è lecito, tutto è consentito, tutto è depenalizzato, soprattutto la tanto cara circonvenzione di incapace ex art.643 c.p.
Non è ancora ben chiaro da che film sia stato preso lo spunto, ma così, di primo acchitto, potremmo ipotizzare che si tratti di una degna crasi fra “The Purge” e “Saw l’enigmista”.
I candidati in lizza erano tanti, gli spunti di riflessione altrettanti. Se avessimo voluto spendere una parola su ognuno, non ci sarebbero bastate le pagine dell’intero Torrente.
Alcune più di altre sono arrivate agli albori della cronaca ed hanno permeato le orecchie di centinaia e centinaia di luissini.
Come ne “Il telefono senza fili”, dove la frase più casta diventa matematicamente il ritornello di una delle tante canzoni di Immanuel Casto, ogni minima questione è stata ingigantita e spesso predisposta a tavolino.
Allora ci siamo chiesti, perché non fare una #Top5 delle migliori trashate di queste elezioni 2015? Detto fatto!
*Jingle Top of the pops*
Al 5° posto si piazza la Crew di Piervincenzo Lapenna che, durante il confronto fra candidati al #CDA a Viale Romania, supportava ed incitava il proprio candidato come gli ultras laziali in curva nord all’Olimpico: Olè!
Al 4° posto rimonta il Team Lettieri che, a Parenzo, apre la propria Cornetteria e con il pretesto di chiedere scusa per aver rotto le scatole, offre cornetti caldi.
Al tempo della DC ti invitavano a lussuose cene al cui termine ti ritrovavi cento mila lire sotto il piatto.
Oggi più che mai ritorna in auge la storica frase della Regina Maria Antonietta “Il popolo non ci vota? Che vengano regalati croissant”.
Scende in classifica fino in 3° posizione una persona che stava per aggiudicarsi la vittoria di questo contest: Claudia Perillo e la Ops Song.
C’è mancato davvero poco, pochissimo affinché “Claudia Perillo è la risposta” potesse trionfare ma evidentemente c’è stato qualcuno che l’ha superata.
Chapeu, comunque, alla sola ragazza riuscita nell’impresa di rappresentare una parte di noi studenti LUISS.
Inchiodato al 2° posto c’è il grande Mike Aveta: 930 preferenze, stracciato ogni record, ma nonostante ciò non possiamo non pensare che con la sua canzoncina amatoriale “Mike, lo sa, la sua vittoria è proprio lì” se la sia tirata di brutto.
Siore e Siori, rullo di tamburi che stiamo per scoprire finalmente chi si è classificato in prima posizione a questo magnifico contest che incoronerà la trashata elettorale 2015.
Prima di annunciare il vincitore ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno tentato di partecipare a questo contesta ma che, sfortunatamente, per un motivo o per un altro, ne sono stati esclusi.
Ragazzi, non demordete e ricordate che le elezioni 2017 sono più vicine di quanto si possa pensare.
Ci preme, ulteriormente, ringraziare i vari inviati delle tante associazioni LUISS che subito dopo la chiusura delle urne sino alla ultima proclamazione (CDA) alle ore 20, hanno seguito con passione questa intensa maratona elettorale. Ragazzi e Ragazze che a confronto la Sardoni e Celata sono zero.
La busta è arrivata in questo momento, grazie a tutti per l’attenzione prestataci: vince il contest 2015 sulla #Top5 trashate di queste elezioni………MAMMA LUISS!
Ebbene sì, studentesse carissime e studenti carissimi, anche questa volta la nostra amata Università si aggiudica il primato rispetto a noi piccole, piccolissime monadi.
L’allievo supera il maestro, ma questo è il caso di come un’eccezione possa confermare la regola.
Eravamo ad un passo dal poter aggiudicare il tanto ambito premio ad uno di noi studenti quando, ci è arrivata notizia che, durante lo spoglio, due delle tre macchine che la nostra Università ha utilizzato per compiere il difficile scrutinio sono andate ko al momento dello scrutinio del CSU.
Siccome questi tipi di macchinari sono utilizzati moltissimo (due volte l’anno per i test d’ingresso), ringraziamo tutti mamma LUISS se lo spoglio è durato fino ad ora di cena.
In conclusione, potendo uscire dai panni di satirista e vestire quelli istituzionali, prescindendo dai giochi politici e dalle singole vittorie, oltre ad auspicare una tenace collaborazione fra i neoeletti e tutti gli studenti, mi si permetta di spezzare una lancia a favore del clima di “coesione” e della portata innovatrice di ogni singola tornata elettorale.
La democrazia non è mai un errore, è sempre giustizia: la democrazia scopre le carte in tavola e ci rende consci del sentimento e della percezione che maggiormente permea noi studenti.
“Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere”, sosteneva Bertolt Brecht.
Possa e sia questo il filo di Arianna che lega tutti noi, studenti e rappresentanti.
Ma non prendiamoci troppo sul serio, come molti candidati hanno ripetuto durante queste settimane; e quindi, dopo tutto ciò, dopo tutti questi giorni, dopo tutto quello che abbiamo vissuto, non possiamo non concludere con: LUISS 1 – Bocconi 0.
Luissine Carissime e Luissini Carissimi, annuntio vobis gaudium magnum: HABEMUS PAPAS.
Eminentissimos ac reverendissimos dominos,
dominos: Piervincezum, Paulum, Salvatorum & Raphaelum, etc.
Sanctae Luissini Universitatis: Lapenna, Iervolino, Pisacane & Giannone, etc.