@DjokerNole  #FenomeNole

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Il circuito ATP diventa sempre più serbo, sempre meno spagnolo e ogni tanto riecheggiano dei timidi “Come on!” o “Vamos!”.
Di chi è il merito? Novak Djokovic.
Un nome che spaventa e angoscia tutti i tennisti del pianeta.
A tratti è un mostro, a volte è la versione umana di Mr. Fantastic dei Fantastici 4, ma in ogni caso Nole è a tutti gli effetti il dominatore del nuovo decennio tennistico.
E i motivi sono noti, a partire da un servizio che è migliorato negli anni, una ricerca della rete sempre maggiore e una volée di discreto livello, il tutto unito ad una risposta degna del miglior Agassi e, per completare l’opera, una solidità da fondo campo fin troppo conosciuta dagli appassionati (quasi “odiata” dai fan di Federer, Murray e Nadal).
“Un essere perfetto” direbbero i seguaci di Dragon Ball, anche se io opterei per un termine meno Manga e più aderente alla realtà: un fenomeno.
Non è un alieno, sia chiaro, perché di alieni ce ne sono solo 2 e si chiamano Roger Federer (17 Slam) e Rafael Nadal (14), mentre l’umano Novak Djokovic di titoli Slam ne ha “solo” 8 in bacheca (e manca ancora la vittoria al Roland Garros).
Però, e questo vorrei sottolinearlo, era dagli anni d’oro di Roger che non si vedeva una simile continuità, dote che il Serbo deve anche e soprattutto a fattori non dipendenti da lui.
Primo fattore: Federer sta invecchiando.
Sembrerebbe una scusa per denigrare le imprese di Nole, ma ricordo a tutti che Federer ad Agosto spegnerà 34 candeline, mica poche in uno sport così duro fisicamente come il tennis!
Secondo fattore: Nadal sta crollando a pezzi.
Rafa non è mai stato un campione di continuità, lo si sa, ma tutti questi infortuni preoccupano il circuito e i fan, soprattutto dopo i pessimi risultati di inizio stagione.
Chissà se dalla terra rossa di Montecarlo in poi ritornerà (io non credo!)….
Terzo fattore: la fragilità mentale di Murray.
Lo scozzese, sempre più in condizione e terzo tennista della classifica mondiale, cede sempre di schianto contro Djokovic, spesso nelle fasi finali dei tornei.
Ha perso 6-0 il quarto set della finale in Australia, 6-2/6-3 in semifinale ad Indian Wells e per finire 7-6/4-6/6-0 in finale a Miami.
Personalmente escludo problemi fisici e ritengo che Andy sia semplicemente uno molto arrendevole quando al di là della rete c’è l’amico-nemico di una vita.
Ah, 18-8 per Nole negli scontri diretti, uno score importante per il serbo e durissimo per Murray.
Quarto ed ultimo fattore: niente di nuovo all’orizzonte.
Raonic, Nishikori e Dimitrov sono “rimandati” per l’ennesima volta.
E la bocciatura definitiva è in agguato, del resto invecchieranno anche loro un giorno.
Buon Tennis a tutti!

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