FORZA PROF.! Un contributo per sostenere Ilham Tohti

FORZA PROF.! Un contributo per sostenere Ilham Tohti

<<…. il riconoscimento della dignità specifica e dei diritti uguali e inalienabili di tutti i membri della società umana è la base di libertà, giustizia e pace nel Mondo.>>

(Preambolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948)

 La discriminazione etnica Cinese, mostra il suo volto più atroce, manifestandosi, sovente, sotto forma di attacchi violenti nei confronti di certune comunità, non aderenti alle cd. “religioni affiliate con il governo”.

Si invita chi legge a partecipare alla corrente campagna di Amnesty International“ Corri con Ilham”.
Ilham è un docente di fama mondiale, famoso per le sue posizioni moderate sulle tensioni etniche in Cina, prelevato nel gennaio 2014 dalla polizia, membro della comunità uigura, e condannato al carcere per aver sfidato, seppur pacificamente, le politiche del governo cinese nei confronti delle minoranze etniche. La Cina è una Repubblica popolare in cui il potere è esercitato dal solo Partito Comunista Cinese; il partito, per la sua natura atea, materialista e totalitaria, pone lo Stato al vertice di ogni valore. Difatti, per lo stesso, anche la religione, altra ratio non può avere se non quella di essere un mero strumento per i fini del Governo. Ebbene, chi non si pone in armonia con i fini Statali è considerato dal Governo alla stregua di un nemico, e pertanto perseguitato e soggetto a pene.

A tal riguardo si segnala che, nonostante la Costituzione cinese affermi che i cittadini hanno << libertà di credo religioso>> nel Paese ,sono permesse, come già accennato, soltanto le << normali attività religiose>>, ovvero quelle che sono controllate dall’Amministratore statale per gli Affari religiosi e dalle cd. Associazioni Patriottiche, e che seguono i regolamenti Nazionali.

Ciò significa praticare il proprio culto in luoghi registrati, con personale registrato e accettare il controllo delle associazioni patriottiche; i culti professati arbitrariamente, dunque, senza la sottoposizione al controllo delle associazioni patriottiche, sono illegali. Nello specifico, solo cinque comunità religiose sono “ufficialmente” riconosciute: – Buddismo, Taoismo, Islam, Cattolicesimo e Protestantesimo.

Il Professore, Ilham Tohti, è facente parte della comunità degli uiguri, gruppo etnico a maggioranza musulmana che subisce da anni una forte discriminazione nel suo territorio originario, la Regione autonoma dello Xinijang.
Gli uiguri sono accusati dal Governo di Cinese di mettere a repentaglio la sicurezza dello Stato; la violenta e reiterata repressione delle autorità cinesi è ufficialmente giustificata con la necessità di impedire la diffusione del terrorismo nello Xinijang. Invero, la dura repressione della libertà nello Xinijang cela, tra l’altro, la volontà del Governo di appropriarsi di un territorio ricco di risorse naturali ed importante produttore di petrolio.
Si evidenzia che nella detta regione, tra il 2015 e il 2016 il governo regionale cinese ha emanato nuovi regolamenti, restrittivi, per rafforzare i controlli sulle questioni religiose e vietare la pratica di ogni culto non autorizzato.

Ilham, “fermamente contrario alla violenza, ha lavorato instancabilmente per costruire ponti  e incoraggiare la cooperazione tra le comunità; attraverso i suoi testi e le sue lezioni, ha anche messo in evidenza le politiche governative che discriminano gli uiguri in molti aspetti della loro vita”.
Accusato di “separatismo”, oggi Ilham è condannato all’ergastolo: il prezzo, caro, per aver cercato, attraverso il suo lavoro di accademico e di scrittore, di costruire la comprensione reciproca tra gli uiguiri e i cinesi. L’ auspicio è che il Prof. Ilham venga rilasciato immediatamente, e che la Cina possa porre fine definitivamente alla campagna di persecuzione verso gli uiguri.

La divulgazione di eventi come quello di cui trattasi, la diffusione di una cultura pacifista, il sostegno pratico ad organizzazioni come Amnesty International, possono essere dei concreti fattori, che adoperando congiuntamente, iniziano a far intravedere  spiragli di luce in un contesto, quale quello del terreno delle libertà dei diritti in Cina, ad oggi, molto ombroso e certamente poco rassicurate, ma : << per non lottare ci saranno sempre moltissimi pretesti in ogni circostanza, ma mai in ogni circostanza e in ogni epoca si potrà avere la libertà senza lotta!>>

 

A cura di Dario Sammarro

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