“Hello Guys, thank you, is so great to stay here in LUISS.”
Queste sono state le parole con cui il giovane Mark Zuckerberg ha esordito ed ha iniziato la conferenza qui nell’Università LUISS Guido Carli.
Townhall with students, per essere pignoli. Una serie di incontri che rappresentano per il trentaduenne fondatore e CEO di Facebook, un ottimo metodo per rapportarsi con i giovani studenti universitari per sviluppare un proficuo scambio di domande, opinioni ed idee. Sono proprio quest’ultime ad aver portato il giovane ex-studente di Harvard, attraverso l’invenzione di Facebook, a rivoluzionare il modo di interagire.
Facebook, come lui ripete più volte, è un grande strumento per comunicare, per stringere rapporti umani e per rimanere aggiornati e seguire le notizie in diretta da tutto il mondo.
Proprio questa, infatti, è la missione dell’azienda: un mondo più connesso e più unito.
Perché, al giorno d’oggi, dimentichiamo quanto sia facile essere connessi e poter chiamare o scrivere ad un lontano amico o parente. “Sapete, anche se sto qui in Italia, riesco a vedere mia figlia che si trova in America e tutto ciò è fantastico e mi sprona a fare il meglio…” ribadisce nel mezzo dell’incontro e dichiara che in futuro, forse, con la realtà aumentata ed una migliore e maggiore connessione, si riusciranno a fare grandi cose: “saremo più uniti”.
Anche nelle situazioni più difficili e tragiche, come purtroppo è accaduto pochi giorni fa per via del terremoto nel centro Italia, Zuckeberg ha dichiarato di ritenere che il miglior modo per superare tali eventi sia attraverso un senso di unione e di aiuto per chi è stato travolto da tali situazioni imprevedibile.
Facebook, sostiene ancora, è stato un grande aiuto per i delicati interventi post sisma:“Abbiamo attivato subito il Facebook-Safety-Check in modo da permettere a tutti i residenti di dichiarare le proprie condizioni così da favorire e velocizzare gli aiuti delle autorità competenti italiane”
E poco dopo: “Ricordo quando ero piccolo, sentivo già allora una grande responsabilità…ora, avendo questo grande strumento tra le mani, ritengo che devo perseguire questa profonda sensazione…”
Da qui, la sua speranza di migliorare ancora il mondo, di rivoluzionarlo per una seconda volta, magari attraverso l’utilizzo della realtà aumentata o attraverso il progetto Aquila: un piccolo aereo-drone che permette una maggiore e migliore connessione nel mondo, anche nelle aree più povere della Terra.
Certo, una cosa è chiara, dalle sue parole e dalle sue idee future, trapela un mondo migliore, più connesso, più unito e forse anche più pacifico e felice…
Spero che ciò non sia solo un’illusione ma una futura certezza di un giovane ragazzo che, buttandosi e lottando per tutto ciò che ha creduto, è riuscito a realizzare propri sogni creando un mondo più unito e rimanendo, allo stesso tempo, quel giovane ragazzo pieno di speranze che, con grande umiltà, cerca di rendere, con le sue idee, il mondo un posto migliore e più connesso.
Quindi, grazie Mark per essere venuto in LUISS o meglio Thank You to stay here.