Hillary Clinton

Hillary Clinton

“Siamo qui per portare avanti la causa delle donne e per portare avanti la causa della democrazia, e rendere assolutamente chiaro che le due sono inseparabili. Non ci può essere vera democrazia fino a quando le voci delle donne non saranno ascoltate.” Hillary Diane Rodham nasce a Chicago, classe 1947. Donna, moglie dal 1975 di Bill Clinton e madre; ma anche penalista nonché prima donna ad essere stata ammessa come socio nel “Rose Law Firm”, uno dei migliori e più antichi studi legali di New York. Politico e, fino al 2013, Sottosegretario di Stato. Conosciuta a tal punto da essere stata ribattezzata come una delle donne più influenti degli Stati Uniti d’America.

L’indiscutibile importanza guadagnatasi delinea certamente una figura di spiccata intelligenza e buon senso, ma anche provvista di un’indole curiosa e volenterosa. Così Hillary Clinton oggi si lancia nella dura lotta per le elezioni presidenziali. L’8 Novembre 2016, infatti, gli Stati Uniti d’America eleggeranno il loro quarantacinquesimo Presidente, successore di Barack Obama in carica già da 8 anni e per questo ineleggibile.

Sembrano ormai dimenticati i tempi in cui si doveva difendere dagli attacchi di quello che poi fu ribattezzato “caso Lewinski”, quando l’allora Presidente Clinton ebbe una relazione extra-coniugale con una stagista della Casa Bianca, Monica Lewinski. L’ex First Lady sembra avere ancora una volta colto l’occasione per rivestire un posto di rilievo all’interno della politica del suo paese, candidandosi alle primarie del partito democratico.

Contro di lei da una parte il democratico Bernie Sanders, dall’altra i repubblicani Ben Carson, Ted Cruz, John Casich, Marco Rubio ed il miliardario Donald Trump. Secondo i sondaggi, la Clinton ha ottenuto la maggior parte dei non-white voters, con particolare supporto della popolazione di colore. Tra i Repubblicani, invece, Trump ha ricevuto una grande percentuale di voti da parte dei non laureati e da chi svolge servizio militare. A questa bisogna aggiungere un 34% di voti provenienti dai bianchi evangelici ed una recente e schiacciante vittoria nello stato del South Carolina.

L’ex Segretario di Stato ha provveduto in prima persona a definire la sua politica nel 2007 affermando: “Considero me stessa una progressista moderna, qualcuno che crede fermamente nei diritti individuali e nelle libertà, che crede che siamo meglio come società quando lavoriamo insieme e troviamo soluzioni per aiutare coloro che non hanno quei vantaggi nella vita per ottenere ciò di cui hanno bisogno per condurre una vita più produttiva per loro stessi e per la propria famiglia. Per questo considero me stessa una fiera progressista moderna, e penso che questa sia il tipo di filosofia e pratica che deve essere riportata nella politica americana”

La sua politica si basa su punti ben definiti: dal punto di vista penale la Clinton ha intenzione di riformare la pena detentiva minima obbligatoria, porre fine alla carcerazione di massa, alle prigioni private ma soprattutto alla profilazione razziale con la necessità di reintrodurre nella società chi appena uscito di prigione. Dal punto di vista economico, lo scopo sarebbe quello di assicurare alle famiglie una crescita e degli sgravi fiscali che li aiutino a controllare l’aumento dei costi, creare lavori ben pagati ed ottenere degli aumenti investendo nelle infrastrutture, nell’energia e nella ricerca medica e scientifica per fortificare l’economia e la crescita ed infine far cessare le scappatoie sull’imposta sul reddito delle società. Nel campo sanitario l’ex First Lady ha, invece, promosso la protezione dell’accesso delle cure relative alla salute riproduttiva, incluso la contraccezione e l’aborto legale. Per quanto riguarda l’ambito universitario ha voluto assicurare che nessuno studente frequentante un’università pubblica del proprio Stato debba chiedere soldi in prestito per l’istruzione, tasse e libri dando la possibilità a chi ha già un debito nei confronti dell’università stessa di rifinanziarlo con i tassi correnti. Allo stesso modo la Clinton ha spinto affinché le tasse dei college venissero abbassate e rese quindi alla portata di tutti. Con l’immigrazione ha voluto approvare una riforma legislativa per tenere unite le famiglie e far scomparire il lavoro in nero come conseguenza. Infine la Clinton ha voluto assicurare la piena uguaglianza federale per tutti gli americani LGBT, garantendo un trattamento sicuro ed affidabile per chi è affetto da HIV e AIDS. Allo stesso modo ha valorizzato le donne, assicurando loro una parità di retribuzione e difendendo la loro salute così come il diritto a riprodursi.

Per ora la sua candidatura, visti gli ottimi sondaggi a proprio favore, ha portato alla rinuncia di candidature forti del medesimo partito, arrivando a considerare Trump come il vero “rivale”. La sfida è però ancora aperta. Riuscirà Hillary Clinton a sbaragliare i suoi avversari ed arrivare all’apice della sua carriera? Riuscirà a coronare il sogno di fare della politica l’arte di rendere possibile ciò che appare impossibile?

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