Tradizione natalizia della Pianura Padana
Nel mese di Dicembre si crea un clima magico non solo per i bambini, ma anche per ragazzi e adulti: si avvicina il Natale e con esso altre pittoresche e folcloristiche tradizioni che irradiano un’immensa e universale sensazione di felicità. Ogni città vanta usanze caratteristiche ed è abituata a festeggiare il Natale a modo proprio, per rendere caratteristica e unica la magia del mese natalizio.
La notte tra il 12 e il 13 Dicembre, nelle province di Brescia, Cremona, Bergamo, Mantova e Lodi, cade una tradizione che anticipa il Natale: l’arrivo di Santa Lucia, una Santa che, accompagnata da un asinello, distribuisce doni ai bambini “buoni” e carbone a quelli “cattivi”.
Come si svolge la tradizione?
La festa è scandita da diversi riti che i bambini rispettano fedelmente:
Ma chi è Santa Lucia, se non un Babbo Natale al femminile?
Ai bambini viene raccontato che Santa Lucia era una giovane con dei bellissimi occhi, colpevoli di aver fatto innamorare fanciullo che non esitò a chiederglieli in dono. Accettata la richiesta, gli occhi ricrebbero anche più belli di prima ma la giovane, rifiutando la nuova richiesta del ragazzo, venne uccisa con una coltellata al cuore. In realtà Lucia era una bella giovane siracusana vissuta attorno al III-IV secolo (periodo della persecuzione cristiana sotto Diocleziano) che abbandonò la sua vecchia vita per dedicarsi ai poveri e, per questa scelta, fu accusata dal suo fidanzato di essere cristiana. Nonostante l’arresto, le minacce, le torture e l’esecuzione, accaduta proprio il 13 Dicembre, Lucia rimase fedele al suo credo proclamandosi come un esempio di fede.
Tuttavia Lucia riuscì a ricevere l’Eucaristia e preannunciò sia la morte di Diocleziano, avvenuta di lì a pochi anni, sia la fine delle persecuzioni, terminate, secondo una versione tradizionale della storia, nel 313 d.C. con l’editto di Costantino che sanciva la tolleranza religiosa e la libertà di culto.
Come è nata la tradizione?
La tradizione nasce da una serie di eventi che vertono attorno al concetto di solidarietà avvenuti in queste campagne: durante il solstizio d’ inverno, che cadeva il 13 dicembre, nelle campagne era uso praticare una specie di perequazione. Chi aveva avuto raccolti più abbondanti ne donava una parte ai meno fortunati; nel sedicesimo secolo le campagne bresciane furono colpite da una grave carestia e alcune signore di Cremona distribuirono, attraverso degli asinelli, vari sacchi di grano da lasciare alle famiglie in povertà. Questa distribuzione, dal momento che doveva compiersi di nascosto, avvenne nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, e considerata, quindi, come un miracolo; infine era inoltre forma di ospitalità dei pellegrini lasciare diversi doni prima di ripartire alle famiglie che li avessero accolti e riparati dal freddo.
Cosi, con il passare degli anni, si consolidò l’ usanza di fare regali in occasione del 13 dicembre.
Articolo a cura di Elena Morelli