Se il natale si tinge di rosso, in Ferrari il rosso regna tutto l’anno. Ma tra le innumerevoli vetture che escono da Maranello, solo una ha fatto battere il cuore degli appassionati: 250 GTO, la rossa più costosa. La più esclusiva, solo 39 esemplari al mondo. Una rarità. Nell’ultima vendita il suo prezzo è arrivato ad 80 milioni di dollari (oltre 68 milioni di euro). Soprannominata “il Mostro”, per via della combo tra prestazioni e suono, nacque dall’idea di Enzo Ferrari di realizzare una vettura sportiva leggera e veloce che fosse in grado di competere con la Jaguar E-Type. L’ingegnere che la progettò fu Giotto Bizzarrini. Poi, il progetto passò a Mauro Forghieri e Sergio Scaglietti. La rivista statunitense Sports Car International l’ha eletta tra le migliori vetture sportive degli anni sessanta e per Motor trend classic la 250 GTO è la migliore Ferrari di tutti i tempi.
Fece il suo debutto in pubblico alla consueta conferenza stampa che precedeva l’inizio della stagione, nel gennaio 1962, ed era l’unico modello presente con il motore davanti: le sue “simili” presentavano il propulsore in posizione centrale.
Un esordio da pista, durante la 12 ore di Sebring nel 1962. Con 23 vittorie nella classe GT, portò la Ferrari a stravolgere le classifiche in tutte le gare. Per partecipare al campionato, le regole della FIA prevedevano un numero minimo di esemplari e ciò comportò che la Ferrari fu molto selettiva nei confronti dei potenziali acquirenti. Tra i possessori di questa serie ci sono nomi come Nick Mason, batterista dei Pink Floyd, lo stilista Ralph Lauren e l’ex presidente della Microsoft, Jon Shirley. Ha corso nella 24 Ore di Le Mans, nel Tour de France, nella Targa Florio e in tante altre gare automobilistiche tra il 1962 e il 1964.
Così aggressiva ma anche così elegante, praticamente un’auto senza spigoli ma un motore che fa paura: 3 litri, 12 cilindri, 250 la cubatura di ogni cilindro (con la somma si arriva ai 3 litri), una macchina dalla velocità massima di 280 km/h. Ci sono state tantissime evoluzioni di questo modello. Quasi tutte le vetture erano dotati di tre piccoli pannelli apribili situati nella parte anteriore del cofano motore che servivano ad incrementare la portata d’aria verso il radiatore. Tra le varie vetture c’erano numerose differenze individuali che rendevano queste macchine veramente uniche.
“Non si è mai vista fino ad oggi una gran turismo davanti alle monoposto”, disse soddisfatto Enzo Ferrari alla vista di questo capolavoro dell’ingegneristica. E forse questa frase racchiude perfettamente l’anima pura di un gioiello dell’automobilismo.
Articolo a cura di Raffaella Pappa