#INSPIRATIONAL

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Cari lettori, queste pagine si pongono l’ambizioso obiettivo di raccogliere e raccontare storie, esperienze, “pezzi” di vita. Come suggerisce il nome stesso di questa nuova rubrica, il nostro scopo è quello di indagare sogni e passioni che possano stimolare, orientare ed appunto ispirare quelle anime ancora “dormienti”.
“La sua anima dorme. Deve ancora arrivare il colpo che la risveglierà. Ma ricordi le mie parole: verrà un giorno in cui tutta la corrente della vita si convertirà in turbini e tumulto, schiuma e strepito e lei sarà sbattuta contro le rocce, o sollevata e trasportata da qualche onda.”
Dato che il tema portante di questo primo numero di Globe Trotter è appunto il viaggio, e con metà redazione sparsa in ogni angolo del mondo, abbiamo voluto ricercare ed indagare quali sono i motivi che spingono alcuni studenti ad abbandonare il proprio “porto sicuro” per ricercare nuove ed elettrizzanti avventure. Abbiamo quindi raccolto le testimonianze sia di alcuni nostri colleghi Luiss in partenza, sia di alcuni studenti che l’anno scorso hanno scelto l’Italia, Roma e la nostra università per mettersi in gioco. Ognuno a modo suo e con il proprio stile, ci ha rivelato emozioni e timori, all’inizio di un viaggio che è vita.

1. “Ciao a tutti, mi chiamo Antonio e frequento il secondo anno della magistrale in Management. In questo momento mi trovo a Singapore, una città-stato stupenda nell’estremo oriente, a ridosso dell’equatore. Non avevo mai varcato i confini dell’Europa prima d’ora, ma avevo un grandissimo desiderio di farlo, e quando mi si è presentata l’opportunità tramite il progetto scambi bilaterali della Luiss, non ho esitato a coglierla. Ho scelto di andare il più lontano possibile da casa, ma non cercavo una distanza geografica, bensì una distanza “culturale”. Questo non perché non ami la mia cultura (come si può non amare la propria?), ma perché ho da sempre avuto la curiosità di conoscere culture completamente diverse dalla mia, e non solo una conoscenza base, ma una volontà di immergermi completamente in esse per capirle e viverle dall’interno. E allora eccomi qua, ai confini del continente asiatico, in una metropoli in cui vivono e si intrecciano decine di etnie e culture diverse, da quella Cinese a quella Indonesiana, da quella Indiana a quella Vietnamita. Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo, di diverso, di estremamente interessante sulla storia, lo stile di vita, la mentalità, le tradizioni, le abitudini degli altri popoli. Ed è proprio questo quello che mi aspettavo e mi aspetto da questa esperienza: imparare, ascoltare, soddisfare la mia sete di curiosità, viaggiare, scoprire posti nuovi e indimenticabili, conoscere gente nuova, fare amicizia. E’ bellissima la sensazione che provo quando sono circondato da persone che provengono da ogni angolo del mondo, mi fa sentire un cittadino del mondo. In quel momento capisci che siamo tutti fratelli, senza nessuna distinzione, indipendentemente da dove veniamo, dalle nostre religioni, dal colore della nostra pelle, dalle guerre combattute dai nostri paesi. Ma allo stesso tempo conserviamo quel tratto distintivo che ci rende unici gli uni dagli altri, che è la nostra cultura. La diversità culturale non deve servire a separare, a dividere, ma anzi deve essere un mezzo per unire, per arricchirci. Tutto ciò mi ha spinto a più di 10mila kilometri dall’Italia. Non nego che partire, soprattutto all’inizio, è stato un po’ traumatico. Stavo comunque andando da solo dall’altra parte del mondo! Ma questa sensazione è durata solo pochi giorni, giusto il tempo di fare amicizia con tantissime persone diverse ogni giorno. E adesso mi trovo benissimo, perfettamente ambientato e immerso in un altro mondo che già adoro.
Spero che tutti voi, prima o poi, proviate un’esperienza del genere, se non l’avete già fatta. E’ un’esperienza che ti fa crescere, ti migliora, ti cambia. E poi, last butnotleast, ti diverti pure ovviamente! Ho perso il conto di tutte le feste e i party a cui sono andato finora.
Salutatemi la nostra bellissima Roma e… NI HAO!”

1. Margherita: “24 ore prima: metà casa è miracolosamente entrata in valigia.. ripercorro random motivazioni, ambizioni, ansie..Perché questa voglia di confronto con una realtà ancora raffigurata solo dalla mia immaginazione? é una sfida con me stessa, con le mie abitudini e le mie certezze: coraggio per iniziarla, determinazione per continuarla, sacrificio e costanza per vincerla. La realtà supera sempre le aspettative, non averne di precise equivale ad averle tutte. Strasburgo sarà un “piece of life” da scoprire, osservare, colorare..D’altronde il modo migliore per capire il mondo non è osservarlo dal maggior numero possibile di angolazioni?”

2. Maria Ludovica: “Quest’anno parteciperò al progetto QTEM che prevede due semestri di mobilità all’estero, nel mio caso il primo in Belgio ed il secondo in Germania. Ho scelto di partire perché ritengo che mettersi a confronto con realtà differenti può rivelarsi un fattore decisamente importante in un mondo sempre più globalizzato e internazionale. In questo senso, il vivere in un paese straniero, anche se per un breve periodo, è sicuramente un ottimo strumento di integrazione culturale e un modo per raggiungere una buona indipendenza personale e un alto grado di responsabilità. Il programma QTEM, come il programma ERASMUS, non incoraggia solamente l’apprendimento e la comprensione della cultura ospitante, ma anche un senso di comunità tra gli studenti appartenenti a paesi diversi.”

3. Jana: “If you asked me what brought me here, I’d be honest – the sun. Two years in England does that to you. If you asked why I chose Rome, I’d be boldly frank – I didn’t. It was the only Italian option for my degree. But believe this one thing: Erasmus timein Rome was the whirlpool of my life.
LUISS is floral paradise, comfortable bikes, glorious mensa, clash of social classes, never-ending printing, football games in aulachiesa, bright ambitious minds.
To all LUISS students: say ciao to Erasmus people on campus, we’d love to hear about your hometown or share some aperitivo or learn your grandma’s recipes; we just don’t know much Italian and we’re shy. Join the buddy programme. My buddy Stefano was the best thing that happened to me.”

4. Michelle: “Rome; the Eternal City filled with an abundance of history around every corner. Initially this was the main reason I picked Rome. Growing up in Vancouver Canada, I’m used to seeing nature at its finest but will rarely if ever run into a building that’s more than 100 years old. I was determined to see European history at its finest, and where else to do that than Rome? My school, the University of British Columbia offered an exchange program for me to attend classes at LUISS. Conveniently situated in the middle of the city, this allowed me to sightsee after classes while learning the local culture and making new friends. If I had to choose again, I would pick LUISS in a heartbeat!”

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