Martedì 9 e mercoledì 10 aprile 2019, presso le sedi Luiss di Viale Romania e Via Parenzo si terranno le elezioni dei rappresentati degli studenti nel Consiglio di Amministrazione dell’Università, nei consigli dei dipartimenti e per lo Sport Universitario.
Oggi abbiamo incontrato Piergiuseppe Monaco, candidato al CDD di Scienze Politiche, per fargli alcune domande.
Chi è Piergiuseppe?
Sono uno studente al secondo anno di Scienze Politiche canale B, Vicecapitano della Squadra di Atletica della Luiss e da ormai due anni faccio parte dell’associazione ASP che ha deciso di candidarmi per il Dipartimento di Scienze Politiche. Nel candidarmi, mi sono stati riconosciuti impegno e passione nel fare le cose, spero che ciò possa trapelare -qualora vincessi- nei progetti e nelle iniziative che vorrei portare avanti.
Come nasce la candidatura a CDD?
Il mio primo giorno alla Luiss. Quando sono arrivato alla “Giornata della Matricola” e ho visto l’ex rappresentante fare il discorso, mi sono subito immaginato lì, e quell’ immagine è rimasta fissa nella mia testa in questi due anni. Penso che riposare sugli allori ed aspettare che le cose cambino in meglio senza che ci si impegni in prima persona sia sbagliato, ogni qual volta ne ho avuto la possibilità -nel mio piccolo- ho cercato di fare la differenza. La politica è la mia passione, e ne consegue che fare qualcosa per gli altri sia la mia missione e il mio obbiettivo quotidiano. Dunque è per questo che mi sono lanciato in questa sfida, uscendo dalla mia zona di comfort.
Quali sono le linee guida del programma? Con chi è stato realizzato?
Il programma è molto vasto ed è stato stilato insieme ai colleghi che hanno deciso di sostenermi durante la campagna. Va dalla rimodulazione dell’esame di informatica alla revisione dei costi della mensa, fino al miglioramento del servizio navette. Tante idee ci stanno guidando in questo progetto, siamo pronti a fare tutto ciò che è necessario per migliorare la vita all’interno dell’Università.
Quali sono i primi interventi pratici qualora vincesse le elezioni?
Qualora le elezioni risultassero in mio favore, per prima cosa chiamerei i colleghi eletti negli altri dipartimenti. Anche se durante la campagna sono stati avversari, una volta eletti si deve lavorare di squadra per portare avanti un progetto comune, volto all’eccellenza e al raggiungimento di risultati concreti.
Perché gli studenti dovrebbero votarla?
A questa domanda dovrebbero rispondere gli studenti che mi sostengono in quest’impresa [sorride]. Da parte mia credo che essere al secondo anno sia sicuramente un punto a mio favore, non che l’età conti qualcosa in politica, ma ritengo che un anno in più nell’Università permetta di comprendere determinate dinamiche e le varie realtà che coesistono nei diversi dipartimenti. Quando ho capito che le elezioni erano imminenti, e che forse, nel mio piccolo, avrei potuto fare la differenza, ho deciso di rinunciare all’Erasmus. Avevo ricevuto l’offerta per un posto in Russia, ma per me l’obbiettivo adesso è portare avanti il programma creato con i miei colleghi.
Quale avversario teme di più?
Mi avvalgo della facoltà di non rispondere, significherebbe fare una scorrettezza a una delle mie due avversarie, che poi sono compagne di lista e colleghe che rispetto.
C’è un sogno che vorrebbe realizzare?
Vorrei lasciare il segno. Il mio sogno è che un giorno, quando i futuri candidati si metteranno in gioco nella campagna, avranno un’Università più unita, solidale, aperta ed efficiente da cui partire, per portare avanti i loro progetti.