Piazza Verbano. Ore 16.15. Arriva Alessandra. Dò uno sguardo rapido all’outfit: cappottino blu, maglioncino, jeans ed un orecchino di cui mi innamoro. Dopo aver ordinato i nostri caffè, accendo il mio registratore.
Laureata in Giurisprudenza alla LUISS, hai lavorato come social media strategist e senior manager PR. Com’è nato questo tuo interesse per la comunicazione digitale?
In realtà è stato un percorso un pò al contrario. L’apertura del blog mi ha consentito di conoscere dall’interno gli strumenti 2.0.
Cosa ti ha spinto a scegliere di “dire la tua”?
Mera incoscienza! Ho aperto il blog in maniera assolutamente goliardica, in un momento in cui non c’era ancora la proiezione di dove sarei potuta arrivare.
La tua fonte d’ispirazione?
Quando fai un lavoro che ha un profilo di creatività trai ispirazione da qualunque cosa. Bisogna guardare ciò che ti circonda ed essere recettiva. Lo spunto può anche essere un caffè con un amica, come in questo momento.
Cos’è per te la moda?
La moda non è altro che uno strumento che hai per parlare di te. C’è una scena del Diavolo Veste Prada che lo spiega molto bene: “Tu pensi di non scegliere ma in realtà anche quando non scegli stai scegliendo”.
C’è qualcuno che ti ha definita come la Carrie Bradshaw romana. Cosa ti accomuna alla socialitè newyorkese?
Magari è l’impatto estetico: abbiamo entrambe lineamenti un pò strong. Per il resto penso si tratti della leggerezza che io metto nelle mie storie.Quel mixare tutti gli elementi della vita cercando di condirla con un tocco glamour.
Il tuo stilista preferito?
G.Valli: lo amo alla follia. Mi piace l’abito impegnativo e strutturato.E poi Alessandro dell’Acqua: trovo che lui abbia una linea super moderna. Riconosco, inoltre, la grandezza di Miuccia Prada nel suo ridisegnare il concetto di bellezza metropolitana: prendere i canoni tradizionali, rimescolarli e creare un bello legato alla nostra epoca.
Venerdì alla volta della FW di Parigi. Cosa ti aspetti? E quali sono i tuoi nuovi progetti per il futuro?
Dalle FW non mi aspetto mai tantissimo.Per me sono delle occasioni di pubbliche relazioni. Tuttavia, sono molto curiosa di vedere cosa farà il nuovo direttore creativo di Gucci.I prossimi progetti sono a Las Vegas, in California,in Messico,e poi sto scrivendo un libro che uscirà ad Ottobre. Sarà un romanzo tutto al femminile.
Di recente il caso “The Blonde Salad” è stato studiato all’Harvard Business School. Un tuo commento a caldo?
Chiara è una carissima amica, abbiamo lavorato insieme tante volte. E’ una ragazza in gambissima, super professionale e disponibile. Usciamo dall’idea della ragazzina bionda che ha aperto il blog.The Blonde Salad è una realtà imprenditoriale che possiede una strategia commerciale di marketing vincente.Insomma, non sarebbe arrivata fino ad Harvard se non fosse così, no?