Balotelli, Immobile e Pellè sono, in rigoroso ordine alfabetico, i tre maggiori rappresentanti del gol all’italiana in Europa. Balotelli, Immobile, Pellè è anche una classifica che tiene conto di due criteri economici: cifra sborsata quest’estate dai loro attuali club (rispettivamente 20 + 3 di bonus, 19,68 e 10 milioni di euro a Milan, Torino/Juventus e Feyenoord) e ingaggio percepito (6, 3 e 2,5 milioni di euro).
Pellè, Immobile, Balotelli è, invece, il resoconto di questo primo scorcio di stagione.
Davvero un momento d’oro per Graziano Pellè, che con 6 gol nelle prime 10 partite stagionali ha trascinato il suo Southampton fino al secondo posto in Premier League, davanti a superpotenze come Arsenal, City e United. Considerando la cifra spesa in estate per il suo cartellino, probabilmente rappresenta il rimpianto maggiore per le società italiane, dove l’attaccante pugliese non ha mai trovato quella continuità di rendimento che gli ha permesso di realizzare 55 reti in 66 gare con la maglia del Feyenoord.
Ciro Immobile è stato ingaggiato dal Borussia Dortmund quest’estate, ricevendo la pesante eredità di Robert Lewandoski, che ha raggiunto Pep Guardiola in Baviera. In questi due mesi l’attaccante ex Pescara, Genoa e Torino ha risentito dell’andamento altalenante della sua squadra: positivo in Champions League (a segno in tutte e tre le gare giocate) ma non convincente in Bundesliga, dove i suoi 2 gol in 8 partite non hanno aiutato la squadra di Klopp a migliorare l’attuale clamoroso penultimo posto. Al momento si gioca il posto da titolare con Aubameyang, ma le ottime prestazioni in Europa, insieme al progressivo adattamento alla nuova realtà tedesca, potranno permettergli col tempo di scalare le gerarchie dell’attacco giallo-nero.
Mario Balotelli è, come al solito, un caso non facile da spiegare. Sta vivendo un momento decisamente negativo nel suo Liverpool, settimo in Premier e a rischio eliminazione in Champions. Dopo un buon impatto iniziale, con ottime prestazioni e il gol decisivo in Europa al Ludogorets, dell’ex attaccante di Milan e Inter si sono perse le tracce in zona realizzativa, ad eccezione della gara di Coppa di Lega contro lo Swansea.
Se da un lato è comprensibile l’amarezza dei tifosi, che si aspettavano un adeguato sostituto di Luis Suarez (compito non facile, viste le 31 reti in 37 gare dell’uruguayano nella scorsa stagione), dall’altro è sicuramente eccessivo l’attacco mediatico nei confronti di “Bad Mario”, al quale non può essere certo imputata una mancanza d’impegno o qualche sregolatezza fuori dal campo, come spesso accadeva in passato.
Balotelli, Immobile, Pellè.Nel bene o nel male, la riconquista europea del calcio italiano dovrà passare anche da loro: nella maniera più naturale per un calciatore, risalendo sul trono a suon di gol.
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