Orsù gente alle penne!! E’ arrivato il momento di prendere in giro qualcos’altro!! C’è chi fa a gara per definirsi “Charlie”, ma fino a che punto?
I redattori super ironici di Hedbo questa volta l’hanno combinata davvero grossa! Non bastava il trambusto suscitato dalle loro vignette su Maometto, su Gesù Cristo, adesso era necessario paragonare le catastrofi e le tragedie avvenute recentemente in Italia alle lasagne!!
Il 7 gennaio eravamo tutti Charlie, oggi zitti ed incuranti. Ma si, tanto cosa ci importa? Questa è semplicemente “satira”!!
Non posso fare a meno di chiedermi:”E’ davvero solo questo?” Può la nostra società sopportare il peso di una realtà che adesso non rispetta più i limiti della buona convivenza CIVILE, che non riconosce più valori quali “rispetto”, “tolleranza”, “sacralita’”? Cosa lasceremo in eredità ai nostri figli e ai nostri nipoti?
Un mondo dove tutto è concesso? Una realtà dove “libertà” significa poter dire ciò che si vuole in qualsiasi momento e nei modi più disparati? Dov’è il limite?
Alla luce dei recenti avvenimenti è impossibile chiudere gli occhi e andare avanti come se nulla fosse! In un mondo che ha la pretesa insensata di definirsi “civile” episodi come questi dovrebbero essere stroncati sul nascere. “Un’azione scatena una reazione”, questo dovrebbe essere il sacro mantra di coloro che fanno satira perché l’intelligenza sta nel saper ironizzare ma anche nel fermarsi in tempo capendo quali sono i limiti il cui rispetto è un dovere perentorio per tutti i consociati!!
Prendere in giro immagini religiose, terribili vicende che hanno attanagliato gli animi di intere popolazioni cagionando dolori immensi, prendere sottogamba la disperazione di un genitore che ha perso il figlio sotto le macerie, ridere della guerra, o dell’indecenza del mondo che ci circonda, a cosa serve se non a peggiorare la situazione?
Un mio amico ha detto che la satira dovrebbe far riflettere, dopo aver visto quelle immagini mi domando: “è davvero così?” La maggior parte delle vignette che i “simpatici” redattori francesi propinano alla popolazione non fanno altro che alimentare l’intolleranza verso la diversità, inculcare idee dell’inesistenza di confini da osservare!
Poniamo l’immagine di un bambino che mentre aspetta il bus dopo la scuola per tornare a casa si ferma di fronte ad un’edicola che espone a prima vista le vignette di cui di sopra, cosa penserà? Cosa si scatenerà nella mente di quel fanciullo che da solo dovrà scindere ciò che è giusto da ciò che non lo è? Non tutti hanno la fortuna di avere alle spalle delle guide capaci di non farsi prendere da malsani nazionalismi, che sappiano illuminare le menti di quei giovani che magari un giorno ci governeranno.
La società pone le basi per la vita di domani ma in che tipo di futuro possiamo sperare se non iniziamo noi stessi a cambiare? E perché no? Potremo anche iniziare a porre un freno a quelle matite colorate che si nascondono dietro alla scusa di una “sana e divertente satira” oltrepassando la soglia del buon gusto.
Personalmente credo anche questo, scrivere sul giornale universitario, sia un modo per accendere la miccia del cambiamento perché voi, affezionati lettori, avrete modo di confrontarvi con le mie parole e iniziare un dialogo le cui opinioni, anche se differenti, non faranno altro che remare nella giusta via!
Teniamo presente che la libertà di pensiero, la libertà di parola e di stampa sono “principi fondamentali” (per citare la nostra amata Costituzione) ma la loro espansione è sempre proiettata all’esistenza di diritti e sensibilità altrui che come tali non possono essere ignorati!!
Non basta dire che tale trattamento è riservato anche alle questioni interne della Francia, forse a loro va bene, ma qui, in Italia, c’è gente che come me si sente profondamente ferita e offesa dalla poca delicatezza ostentatamente evidenziata da queste immagini irreverenti che a volte suscitano ilarità ma altre volte sono inopportune e incredibilmente fastidiose.
Quindi cheres redacteurs, maintenant je vous demade de vous arrêter rapidement parce qu’ il n’y pas un retour!!! (“Cari redattori, adesso vi chiedo di fermarvi subito perché non c’è ritorno!!”).
A cura di Giorgia Accettura