Riconosciuta in tutto il mondo come una delle canzoni più celebri del periodo natalizio, “Jingle Bells” conserva anche un curioso ed insolito primato. Il brano è stato, infatti, il primo ad essere intonato nello spazio, a seguito di uno scherzo da parte di due astronauti statunitensi.
La vicenda
È il 16 dicembre 1965, manca poco al Natale. In questa data gli astronauti americani Walter Schirra e Thomas Patten Stafford partono alla volta dello spazio, a bordo della “Gemini 6”, per portare a termine il primo attracco della storia ad un’altra navicella, la cosiddetta “Gemini 7”. La missione viene completata con successo e i due uomini sono presi da grande gioia ed euforia. La soddisfazione è così forte che entrambi decidono di rivolgersi alla propria stazione di comando e farle uno scherzo che sarebbe rimasto negli annali. Incuranti delle possibili conseguenze, gli astronauti comunicano al centro di controllo di aver avvistato un UFO, di cui descrivono con attenzione tutti i particolari. «Abbiamo appena individuato un oggetto volante non identificato che, in orbita intorno alla Terra, non sembra intenzionato a voler rientrare – dichiarano Schirra e Stafford nel loro messaggio – L’UFO è formato da un modulo di comando con davanti otto moduli più piccoli e il pilota è vestito di rosso». La notizia è per tutti sconvolgente, ma passa poco tempo e la verità viene svelata: si è trattato solamente di una burla. Tirato sulla Terra un sospiro di sollievo, ecco però che i due astronauti decidono di far risuonare nello spazio le inconfondibili note di “Jingle Bells”, cantata con l’ausilio di un filo ricco di campanellini che, esposto oggi allo Smithsonian Air and Space Museum di Washington, rappresenta senza dubbio il primo strumento musicale suonato in orbita.
Una vicenda divertente e incredibile, che vede ancora una volta protagonista uno dei motivetti natalizi più conosciuti e apprezzati del pianeta. “Jingle Bells”, infatti, ha tanto da raccontare e non tutti sanno che, inizialmente, il compositore originario del brano, James Lord Pierpont, non lo aveva immaginato per essere cantato a Natale, bensì durante il Giorno del Ringraziamento. Nato nel 1857 con il nome “One Horse Open Sleigh”, il brano assunse il nome “Jingle Bells” solo due anni più tardi, guadagnando in poco tempo una fama di carattere universale. Ancora oggi, in molte case, non è realmente Natale se non si canta in compagnia questa canzone, che conserva un notevole fascino non solo nella sua versione originale, ma anche in quella realizzata da artisti immortali, come Louis Armstrong o Frank Sinatra.
Se un giorno si scoprisse nuova vita nello spazio, sarebbe quindi bello se anche lì, grazie ai nostri due astronauti, qualcuno intonasse le note di “Jingle Bells”, un brano magico che, come ogni grande classico, farà sempre parte del nostro cuore.
Articolo a cura di Matteo Di Mario