‘’Non l’amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustizia, datemi la verità’’ scriveva H.D.Thoureau quasi 200 anni fa, ed a distanza di molto tempo i portatori dell’informazione non sembrano tenere fede a questa frase.
La disputa è aperta, l’essenza dell’informazione è contaminata dalla ricerca del guadagno facile, colpevole anche l’ascesa del World Wide Web che, nonostante gli innumerevoli benefici, costringe le testate giornalistiche (e più in generale chiunque abbia una platea di ascoltatori) a provare ad avere il primato nella velocità di pubblicazione delle notizie.
Da ciò deriva che le fonti non sono spesso attendibili, ma possiamo ancora giustificare questa mancanza come un errore in buona fede di chi pubblica l’articolo. Spesso, infatti, dopo la pubblicazione di queste fake news, vengono pubblicate le relative lettere di scuse dai giornalisti in questione per la negligenza.
Ma i problemi ovviamente non finiscono qui.
Questa degenerazione sta portando alla lenta perdita di peso che si dà alla verità. Non bisogna pensare solamente ai casi in cui l’errore del giornale è davvero in buona fede, ma bisogna anche riflettere su cosa voglia dire essere il primo a dare una notizia a tutti i costi, ed anche al volontario ingigantimento della portata della notizia, ovvero il clickbaiting.
Dietro questo sistema di fake news c’è una necessità di guadagno da parte di un settore in rapido declino come quello dei quotidiani cartacei che, per provare a galleggiare, si affidano alle inserzioni pubblicitarie sui siti che, a loro volta, contano sui numeri delle visite e quindi al loro ritorno economico.
La deriva è quindi evidente: nella nostra epoca il peso che diamo alla verità, alla chiarezza, al senso critico sono minori rispetto a quello concesso al guadagno. Il giornalismo non è più l’arma per eccellenza con cui il popolo per smascherare i lati più bui e corrotti della società, non più un veicolo di idee, ma principalmente una fonte di lucro e speculazione su chi ha talmente messo da parte una coscienza critica al punto da non poter riconoscere la verità da una menzogna travestita. In questo mondo non siamo più trattati come esseri umani razionali, ma solamente come primati che, con un click, possono aumentare i loro guadagni.
Dove ci porterà tutto questo?
Articolo a cura di Simone Pisano