Natale è sicuramente una delle feste più attese di tutto l’anno e, ogni volta, non si vede l’ora di fare l’albero, decorare la casa e aprire i regali il 25. Ma vi siete mai chiesti perché sono queste le tradizioni di Natale?
Sebbene ci siano diverse storie circa l’origine della tradizione di addobbare l’albero (per gli amanti della mitologia, sappiate che una menziona Thor), il primato ufficialmente spetta alla città di Riga, capitale della Lettonia: nella sua piazza principale, infatti, si trova una targa secondo cui il “primo albero di capodanno” fu allestito nella città nel 1510. Già agli inizi del 1600 era abitudine, nelle case aristocratiche tedesche, portare abeti (“Dannenbaumen“, in tedesco arcaico) e ornarli con mele, zucchero e fiori di carta, oggetti simbolo di fertilità. La diffusione europea di un’abitudine originariamente circoscritta è sicuramente il frutto dell’opera di un famosissimo scrittore: Wolfgang Goethe. Questi, pur non essendo particolarmente religioso, amava la tradizione dell’albero di Natale a tal punto da inserirne una descrizione ne I dolori del giovane Werther, dando vasta fama alla tradizione. La simbologia più recente degli addobbi natalizi, strettamente legata alla religione cristiana, vede le lucine come il simbolo della luce che Gesù porta nel mondo, mentre le sfere, i pacchettini e le caramelle appese ai rami, quello dell’amore che il Redentore dona all’umanità.
Le tradizioni natalizie sono tantissime e variano da paese a paese, da nazione a nazione. Un esempio curioso è quello della Colombia: è abitudine festeggiare l’inizio del periodo natalizio il 7 dicembre con una suggestiva manifestazione le cui caratteristiche cambiano da città a città. Per “el dia de las velitas” (lett. “il giorno delle piccole candele”) ad Avenida La Playa viene organizzata una sfilata dove grandi figure in maschera rappresentano i personaggi di diversi miti e leggende colombiane e nelle grandi città come Bogotà vengono organizzate diverse attività per la famiglia. In ogni caso, strade, vie e palazzi in Colombia, il giorno prima dell’Immacolata Concezione, sono adornati da piccole candele accese che conferiscono all’ambiente un’atmosfera unica.
Per concludere in bellezza, riporto di seguito un divertente aneddoto sul Natale che ricorda le bravate napoletane dell’albero di Galleria Umberto. Dovete infatti sapere che in Svezia, nella città di Gavle, in occasione dell’Avvento si erige, da ormai più di 50 anni, una Capra Yule di 13 metri d’altezza. Tradizione instaurata nel 1966 e mai interrotta, ha dato vita a un altro fenomeno meno dignitoso: il tentativo degli spettatori di bruciare la capra. Questi hanno avuto successo ben 29 volte (l’ultima nel 2016) e per tutti i curiosi che non sanno cosa fare durante le vacanze, suggerisco di cercare su youtube il canale ‘Gavle Goat’ per vedere le fiamme in azione e un breve filmato con un particolarissimo elenco di tutte le bravate subite dalla povera capra negli anni.
Articolo a cura di Lucia Lazzarini