Sei attentati coordinati fanno sprofondare la città nella paura. La Francia proclama tre giorni di lutto nazionale. Sei attentati coordinati questa notte in svariate aree della capitale francese. Un attacco al Bataclan, nota sala per concerti nell’XI arrondissement, bombe nello Stade de France, dove era in corso l’amichevole Francia-Germania, uccisioni a freddo in un ristorante, in un bar del X arrondissement, a Beaumarchais e in altre due strade e attacchi da parte di attentatori suicida. Il bilancio di tutto questo è di almeno 128 morti, oltre 300 i feriti, di cui 90 gravi, otto attentatori morti durante i blitz, sei si sono fatti esplodere. Un’italiana dispersa e due italiani feriti. La carneficina è stata rivendicata dall’Isis come «l’11 settembre francese». Oggi, giornata successiva alla tragedia, Parigi si presenta come una città fantasma: le attività commerciali sono chiuse, i servizi di trasporto pubblico sono sospesi e le scuole saranno presidiate dall’esercito. Sono stati mobilitati 1500 uomini dell’esercito per proteggere la città. Per la seconda volta in soli dieci mesi Parigi viene colpita direttamente al cuore.
All’amichevole Francia-Germania era presente anche il presidente francese Hollande che immediatamente dopo la tragedia ha dichiarato: ”Nel momento in cui vi parlo sono in corso attacchi terroristici senza precedenti nella zona di Parigi. E’ una terribile prova che ancora una volta ci colpisce. Dobbiamo dare prova di sangue freddo. La Francia di fronte al terrore deve essere forte e grande”. Parole forti che trasmettono la forza di reagire, per volontà di difenderci, per non crollare. Hollande, che ha annullato la sua partecipazione al G20 in Turchia domenica, ha chiuso il proprio discorso con un pensiero positivo e incoraggiante: “Abbiamo di fronte una nazione pronta a difendersi”, ha detto sottolineando che “le forze di sicurezza stanno facendo del loro meglio, sono in azione” e invitando i francesi ad “avere fiducia”.
Questo funesto evento non coinvolge unicamente la Francia; siamo tutti coinvolti nel cordoglio collettivo dell’Occidente, che non può restare inerme aonte di ciò che è accaduto. Dilagano sui social networks gli hashtag #jesuisParis, #prayforParis, #notinmyname ed azioni solidali coinvolgono qualsiasi realtà in diverse forme. Per l’occasione sono stati illuminati con i colori della bandiera francese i più importanti monumenti ed edifici in tutto il mondo; discorsi e dimostrazioni di solidarietà provengono non solo dal Papa e da importanti personalità politiche di ogni dove, ma da chiunque. Sono stati depositati dei fiori come omaggio alle vittime degli attentati dinanzi all’Ambasciata francese; proprio a questo proposito, nel suo piccolo, ha potuto dare il suo contributo anche l’università LUISS.
(la delegazione degli studenti LUISS all’Ambasciata di Francia)
Noi non abbiamo paura. Preghiamo tutti per Parigi. Preghiamo tutti per la pace.
di Giulia Bellavista