Labile. Ormai é questo l’aggettivo per indicare la linea che separa il mondo reale da quello virtuale ma se in passato il legame con il web era debole e comunque coinvolgeva una piccola parte della popolazione, ora sembra che sia diventato impossibile allontanarsi dagli stessi prodotti tecnologici in uso o comunque solamente ipotizzare di poter vivere senza di essi.
Siamo giunti così a creare Account su Facebook, Twitter, a scrivere recensioni su luoghi con Google Maps ed a recensire ristoranti e tavole calde attraverso TripAdvisor e Yelp. Fin qui tutto nella norma… ma il mondo si evolve, si aggiorna e le sfere della vita reale e di quella virtuale si mescolano, si amalgamano sino a divenire quasi un’unica entità.
A prova di ciò, la nuova idea di Nicole McCullough e Julia Cordray, fondatrici di Peeple: un innovativo social network che permette a chiunque di esprimere giudizi e pareri (con tanto di voto indicato in stelle) su una singola persona, dal vicino di pianerottolo al migliore amico, passando per ex-fidanzati e suoceri. Una sorta di catalogo umano dove ogni iscritto può sentirsi libero di dire la sua su qualcun altro, senza che la vittima possa far nulla per cancellare la propria presenza dalla piattaforma. L’iscrizione è totalmente gratuita, bisogna avere un minimo di 21 anni e collegare il proprio account di Facebook (in quanto non è previsto l’anonimato nel recensire le persone). Così si potrà navigare tra gli account degli individui iscritti stilando commenti e dando una votazione in stelline (come per i prodotti di Amazon). L’obiettivo, almeno come dichiarano le due founders canadesi, è quello di “creare un’App positiva, che porti gentilezza nel mondo”, un luogo virtuale nel quale sia possibile vedere sin da subito i punti forti e deboli delle persone, i loro pregi e i loro difetti, aiutandoli così a migliorarsi attraverso pareri e consigli degli altri.
L’idea, giudicata alquanto interessante, ha permesso in pochissimo tempo e ancor prima del lancio (previsto per il 12 Ottobre) di essere valutata per più di 8 milioni di dollari. Se Peeple è piaciuta molto agli azionisti, non ha ottenuto lo stesso grado di apprezzamento dal popolo americano e canadese che, nei giorni successivi alla creazione della pagina ufficiale su Facebook, si è scatenato inveendo contro le fondatrici, minacciandole addirittura di morte. Il motivo appare chiaro: molte “recensioni” infatti, siano esse scherzose o serie, potrebbero mettere in difficoltà, se non incrinare, l’immagine di una persona evidenziando e portando alla visibilità generale, attraverso il Web, condizioni ed aspetti privati del singolo soggetto, senza il suo consenso. Tralasciando ogni considerazione sulla responsabilità morale per tutto ciò, ci dovremmo interrogare se sia possibile formulare un giudizio e, soprattutto, descrivere un individuo utilizzando una mera scala di 5 stelline
A seguito di questa diatriba mediatica che ha trasformato, in sole 24 ore, la giovane imprenditrice trentaquattrenne Julia Cordray, dall’essere una perfetta sconosciuta in un trending topic su Twitter, si è valutato una revisione del progetto iniziale. Probabilmente molte regole di Peeple cambieranno, risultando necessaria la previsione della possibilità di non far apparire commenti negativi o magari quella, ora inesistente, di eliminare dal sito il proprio profilo.
Non resta dunque che attendere e vedere come si evolverà la situazione, sperando che siano compresi e quindi arginati i possibili danni che tale social network, spacciato per prodotto finalizzato a migliorare l’ambito sociale, può causare annientando la privacy dell’individuo, ambito che assurge a diritto primario, sempre più intaccato con il progredire del cattivo uso del web.