PERCHÈ SANREMO È SANREMO!

PERCHÈ SANREMO È SANREMO!

Succeda quel che succeda da 65anni a questa parte non c’è crisi che possa distogliere gli italiani dall’annuale appuntamento con il Festival della canzone italiana. Che piaccia o no la manifestazione sanremese unisce, ed è un evento a cui nessuna famiglia si sente di mancare. Siamo affezionati a Sanremo perché siamo italiani e tradizionalisti, sia esso un pregio o difetto. Dopo un periodo di decadenza, quest’anno il Festival ha riacquistato dignità con una guida che ha saputo rivelarsi un ottimo padrone di casa; sicuramente sono la musica e le scenografie a predominare, ma se non ci fosse un “oratore” capace di unire musica e “poesia”, il successo non sarebbe garantito. La scelta di Carlo Conti si è rivelata geniale, così come la scelte delle vallette. Forse siamo tutti stufi di vedere “curve da paura” prive di espressione e professionalità, muoversi ondeggianti sui palcoscenici dei programmi. Emma, Arisa e Rocìo hanno saputo donare un qualcosa di rivoluzionario alla figura della valletta dimostrando che si può essere allo stesso tempo belle, simpatiche e professionali. L’ironia è stata predominante sul palco dell’Ariston, grazie anche ai numerosi comici, e non solo, che sono intervenuti. Molto apprezzato Panariello, con la sua magistrale interpretazione di Renato Zero, ed anche l’intervento del Presidente della Sampdoria, Ferrero, dinanzi al quale molti come me si saranno chiesti: ma è lui o il sosia? L’Amore, in assoluto, è stato il tema di questo festival, valorizzato dalle canzoni in gara dove hanno concorso artisti di alto livello che hanno cantato l’amore struggente; l’amore che rende liberi e che permette di essere se stessi; l’amore come il fine a cui è diretta tutta l’essenza umana. Un amore celebrato anche da altri ospiti, come la coppia di anziani che, come giovani innamorati, ha saputo regalare momenti di tenerezza e romanticismo scambiandosi sguardi e carezze innocenti, dimostrando che il segreto di una coppia felice è nel vero amore. L’amore per il proprio lavoro, l’importanza che hanno l’impegno e la determinazione, l’hanno portato sul palco dell’Ariston Samantha Cristoforetti e Vincenzo Nibali, i quali hanno trasmesso gioia attraverso il racconto delle loro esperienze. L’amore verso il prossimo, rappresentato da Fabrizio Pulvirenti, medico di Emergency scampato all’ Ebola, che continuerà a salvare vite umane in Africa. Mi sento di promuovere questo Festival perché ha regalato momenti di serenità in questo periodo così difficile, ma nonostante ciò ha saputo trasmettere più di un insegnamento: sorridete, amate gli altri, ricongiungetevi dopo un litigio, mettete amore in tutto ciò che realizzate sia esso piccolo o grande, siate felici di ciò che avete anche se è poco, inseguite sempre i vostri sogni perché vale la pena lottare per essi, sempre.

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