“La scienza è conoscenza”
Piero Angela, l’uomo che unisce le generazioni
Giovedì 1 Marzo alle ore 15 il dottor Piero Angela, noto divulgatore scientifico italiano è stato ospite alla LUISS per un incontro con gli studenti, rivelatosi un sano e costruttivo dibattito su come i giovani possono riscattare il proprio futuro attraverso impegno e perseveranza.
“Anche chi non è interessato alla scienza ha il dovere di capirla, e poi tutti dovrebbero essere interessati alla scienza perché essa è la sola risposta a tutte le domande che riguardano la curiosità individuale, la filosofia, per il piacere di scoprire e capire ogni cosa. La scienza poi è madre e figlia stessa della tecnologia, quindi è nostro dovere quali cittadini del proprio tempo non tanto studiare necessariamente la scienza, ma quantomeno comprenderne il senso.” Queste alcune delle sue parole, all’inizio delle quali si è definito uno studente permanente che ha esplorato un può tutti gli ambiti definendo la scienza come un “Niagara di materie che affluiscono tra loro continuamente, in cui ci sono sempre cose nuove da scoprire, come quando uno va su una collina e dalla cima della vetta vede altre due colline e poi altre ancora. Credo che questo sia il dono più bello della scienza, non farci rimanere mai a corto di materie delle quali trattare. E’la nostra continua opportunità di conoscere.”
– Paola Nardella
Piero Angela in LUISS: perché (non smettere mai di) imparare è bello
All’età di sette anni adoravo guardare documentari: mi piaceva avere l’occasione di poter imparare cose nuove anche quando non dovevo andare a scuola, e volevo essere preparata prima di iniziare a studiare storia, scienze e geografia, cosa che sarebbe avvenuta di lì a un anno. Avevo una sete di sapere, di conoscenza, che, studiando sempre in vista di un compito in classe o di un esame, col tempo si è affievolita. Super Quark era il documentario che in assoluto preferivo, mi piaceva che il conduttore utilizzasse un lessico che potevo facilmente comprendere sebbene fossi in seconda elementare, al contrario di quanto avveniva negli altri programmi “per grandi” che trasmettevano in TV. Già, perché Piero Angela è universale, in grado di farsi apprezzare indistintamente da donne e uomini di ogni età.
Giovedì primo marzo, infatti, l’Aula Chiesa era gremita di studenti universitari, liceali e insegnanti, tutti uniti nell’ascolto di un uomo che può essere definito, a tutti gli effetti, un luminare della divulgazione scientifica. In un’intervista durata poco più di un’ora, è riuscito a toccare, in un’esposizione, come al solito, chiara e incisiva, i temi più disparati: dalla politica alla storia della sua famiglia, dai consigli ai giovani alle fake news, dalla necessità di iniziare a studiare “filosofia della tecnologia” alle sue numerose e varie esperienze lavorative, fino ad arrivare a parlare di suo figlio, Alberto. Mentre ascoltavo la Piero Angela raccontare e raccontarsi, quella sete di conoscenza che avevo da bambina si riaccendeva in me. I punti su cui il suo discorso ha insistito di più sono infatti stati l’importanza della scienza in ogni ambito della vita umana, in quanto conoscere la scienza significa conoscere meglio il mondo, conoscere meglio il mondo vuol dire essere più vicini ai problemi cui la realtà ci pone di fronte e conoscere i problemi è il primo passo per trovare delle soluzioni.
Ciò che il signor Angela consiglia ai giovani (e in particolare alla “futura classe dirigente”) è puntare sempre all’eccellenza, continuare a studiare e di non accontentarsi mai: ci sono sempre novità da scoprire, c’è sempre qualcosa da conoscere, ci sono e ci saranno sempre situazioni che, in questo modo, potranno essere risolte più facilmente. Egli incarna perfettamente ciascuno dei suoi consigli: una persona che all’età di ottantanove anni continua il suo lavoro di divulgatore scientifico è qualcuno che non si accontenta di quel che già sa e che già ha fatto; un uomo che è in grado di spiegare concetti complessi utilizzando un linguaggio semplice è una persona umile, e quindi aperta alla conoscenza e felice di continuare costantemente a imparare, qualcuno che è stato in grado di far innamorare dei suoi programmi, della conoscenza e del sapere ben tre generazioni punta indubbiamente all’eccellenza.
Uscita dall’Aula Chiesa, giovedì, volevo studiare, e non per prendere trenta al prossimo esame: volevo studiare perché in quel momento avevo voglia di conoscere tutto ciò che di scibile c’è al mondo (sebbene ciò sia fortunatamente impossibile), solo perché sarebbe stato bello saperlo, per me. Grazie quindi, signor Angela, non mi sentivo così dalle scuole elementari!
– Ilenia Matteucci