Forse il titolo è inadeguato, forse sarebbe meglio aggiungere un punto interrogativo, sarebbe più corretto. Quando lo sport è lezione di civiltà? È forse civile un tifoso che lancia una banana a Dani Alves del Barcelona F.C., reo di non essere “bianco”? Quanta nobiltà d’animo viene in mente pensando al capo ultras napoletano Genny a’ Carogna nel momento in cui sfoggia una t-shirt di dubbio gusto (eufemismo ovviamente), la quale recitava “Speziale libero”? Per chi non lo sapesse, Antonino Speziale, ultras catanese, è noto ai più per aver ucciso Filippo Raciti, un povero poliziotto, morto mentre stava compiendo il proprio lavoro durante gli scontri in occasione del derby Catania-Palermo del 2007. Insomma, chi non esibirebbe una maglietta come quella di Genny? E come farci mancare la civiltà e l’educazione degli Ultras del Feyenoord, i quali hanno onorato come si deve la Fontana della Barcaccia del 1629, opera di due perfetti sconosciuti come Pietro e Gian Lorenzo Bernini? Ora, eufemismi e ironia a parte, un fattore comune lo si nota in queste spiacevoli vicende: gli ultras. Se vale il principio per cui tutti gli ultras sono tifosi, ma non tutti i tifosi sono ultras, secondo un rapporto di Genus a Species, auspico che sopravvivano in futuro solo i tifosi, e mi auguro che sempre più persone capiscano lo schifo e lo sdegno che si prova quando si ha di fronte un inutile ultras. Perché se è vero che senza valori non si vive, il loro unico valore è la violenza, e la loro utilità resta a me, e credo anche a molti altri, totalmente ignota. Sarebbe auspicabile anche un intervento del Ministro dell’interno…..ah no, scusate, dimenticavo che è Angelino Alfano, uno che voleva addirittura “trattare con gli ultras”! Lodevole invece l’iniziativa proposta da Ignazio Marino, Sindaco di Roma, riguardante una raccolta fondi tramite una gara amichevole tra Olanda e Italia, da giocare a Rotterdam. Proposta però già bocciata dagli olandesi nella giornata odierna. In fin dei conti non è mica colpa loro…