Puntualità sulla notizia, impegno e passione, indipendenza intellettuale, non solo ampio utilizzo di tutti i canali capaci di informare, aggiornare ed emozionare un’esigente platea di lettori, ma anche prontezza nell’approfittare delle attività extra-curriculari che sappiano aumentare le nostre competenze e il nostro legame con il mondo che vive, corre e si affanna oltre le mura di Viale Pola: sono questi gli ingredienti necessari che riteniamo rendano uno studente ambizioso un giornalista convincente, seppur ancora in erba.
La redazione di Globe Trotter, formata da “luissini” assetati di conoscenza, ha così dato vita ad un ciclo di workshop che potesse, attraverso la testimonianza concreta di giornalisti professionisti, colmare quella curiosità che caratterizza chi, seppur a livello accademico, ha il coraggio di rendere pubbliche le proprie opinioni.
Abbiamo, pertanto, organizzato tre meeting, che hanno visto come ospiti Fiorina Capozzi, giornalista del Fatto Quotidiano, Gaia Tortora, vice-direttrice del TG La7 e Alessandro Marucci, direttore della Quercia e prof. della Scuola Superiore di Giornalismo del nostro Ateneo. Questi illustri esponenti della carta stampata e dell’informazione televisiva nazionale ci hanno sia impartito insegnamenti legati all’attività giornalistica e alle più efficaci tecniche comunicative, sia resi partecipi delle loro esperienze di vita e della dura gavetta necessaria per affermarsi in un settore fortemente selettivo.
Altra prova al quale ci siamo sottoposti è stata l’organizzazione della conferenza “La politica senza rughe”, la cui ideazione è stata opera mia e dei miei amici, prima che colleghi, Anna e Marco, ma la cui realizzazione non sarebbe stata talmente riuscita senza il supporto e i consigli, in primis, della nostra direttrice e, in secundis, dell’intero staff: le ore al telefono spese per far sì che l’incontro con il direttore Cerasa, con le onorevoli Calabria e Bonomo e con il prof. De Angelis si rivelasse un momento di grande arricchimento e di forte emozione per tutti, la perseveranza (ai limiti, a volte, dello stalking) nel convincere i nostri ospiti della bontà del nostro progetto, il timore di non riuscire a rispettare le scadenze ogni volta che non ricevevamo da loro una risposta immediata, le risate isteriche e lo stress sono stati resi dolcissimi alla vista dell’Aula 15 di Parenzo piena, dell’interesse del pubblico per gli argomenti trattati, dei tanti complimenti ricevuti.
Tutte le nostre attività ci hanno ancor di più convinto che il seguire le lezioni sia solo un aspetto della più ricca esperienza universitaria, fatta di amicizie, condivisioni, sensazioni che l’intensa vita lavorativa non darà il tempo di provare, momenti che si faranno ricordare e che, magari, anche tra decenni, ci bagneranno le guance.