Il bilancio sociale è un documento con il quale un’organizzazione, che sia un’impresa o un ente pubblico o un’associazione, comunica periodicamente in modo volontario gli esiti della sua attività, non limitandosi ai soli aspetti finanziari e contabili. Proprio in quest’ultima parte della definizione di bilancio sociale si inserisce, invece, il Bilancio di Sostenibilità, il quale rappresenta lo strumento più evoluto per la rendicontazione dell’impatto economico, sociale ed ambientale delle attività di un’impresa. I sistemi di governance sempre più si evolvono verso una leva gestionale strategica fondata sulla sostenibilità, provando a raggiungere l’ambitissimo impatto zero. Il Bilancio di Sostenibilità aiuta a mettere a fuoco ed esplicitare la Mission e la Vision aziendale e a verificare in modo strutturato, sia nel tempo sia tra imprese operanti nello stesso settore, il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità che l’impresa si è data. Inoltre, è uno strumento efficace per il rafforzamento della reputazione verso gli stakeholder aziendali di riferimento, in quanto in questi ultimi tempi considerano questo aspetto fondamentale, soprattutto nei confronti di specifiche categorie aziendali, Volkswagen insegna!
Al fine di comporre un report adatto e idoneo, vengono prese in considerazione le Linee guida del GRI (Global Reporting Initiative), usata su scala globale. La revisione delle Linee Guida è partita dalla riflessione sui principali trend, attuali e futuri, nello scenario della sostenibilità. Le Linea guida GRI aiutano le aziende e le organizzazioni a valutare le proprie performance economiche, ambientali, sociali e governative. Nel 2013 il GRI formula il “Sustainability Reporting Guidelines G4”, evoluzione del G3, che pone ancor più l’accento sul concetto di “materiality”, che spingerà le organizzazioni a fornire solo informazioni e indicazioni che sono oggetto del loro business. Questo permetterà alle organizzazioni, e ai destinatari di questi Bilanci, di concentrarsi sugli impatti economici, ambientali e sociali realmente riscontrati e rendicontati, dando origine a Bilanci di sostenibilità più strategici, mirati e credibili, oltre che più facilmente utilizzabili e comprensibili dagli stakeholder.
Antonio Astone, DNV Business Assurance Global Sustainability Manager, a proposito del G4 si è pronunciato in questo modo: “La Linea guida G4 è il risultato di un lungo e meticoloso processo, in cui GRI ha fatto un impressionante lavoro di revisione, coinvolgendo moltissimi stakeholder. Pensiamo che le aziende, seguendo le linee guida del GRI, saranno in grado di migliorare la reportistica extrafinanziaria, focalizzandosi sui temi più rilevanti relativi alla propria performance di sostenibilità. È importante comprendere i cambiamenti ed integrarli nelle pratiche di reportistica della sostenibilità, e noi siamo a disposizione dei nostri clienti per supportarli.” G4 presenta molte novità e miglioramenti, come ad esempio: raccoglie le più recenti informazioni in materia di governance, etica, integrità, supply chain, anticorruzione e le emissioni effetto serra; offre un format generico per valutare l’approccio gestionale; presenta due paradigmi di valutazione, entrambi “conformi” e focalizzati sulla materiality; attraverso l’indice dei contenuti, offre un format trasparente per comunicare affidabilità all’esterno; presenta contenuti rivisti da un punto di vista tecnico ed esplicita maggiormente i requisiti; fornisce indicazioni dettagliate su come selezionare i temi rilevanti e spiegazioni sulle “aree confinanti” su cui questi aspetti impattano; permette flessibilità nella scelta del focus su cui concentrare il Report; permette flessibilità per mettere in relazione report locali e regionali basati su parametri e requisiti non identici. Un altro fattore migliorativo del G4 è certamente la maggior facilità di utilizzo e la migliore accessibilità per coloro che si cimentano per la prima volta con la reportistica di sostenibilità.
Una società di revisione esterna è poi annualmente chiamata ad analizzare i processi di acquisizione delle informazioni, i criteri di rendicontazione e i risultati conseguiti secondo gli standard ISAE 3000 dell’International Auditing and Assurance Standard Board (IAASB), standard internazionale per la verifica del reporting delle informazioni non economicofinanziarie. Le imprese, al giorno d’oggi, non possono ignorare l’impatto sociale, ambientale ed economico delle loro attività. A questo proposito ogni azienda deve riconoscere una politica di sviluppo sostenibile che riesce ad aiutare e a creare valore, a gestire una realtà sempre più complessa perché il successo di un’azienda si misura non solo attraverso gli indicatori finanziari ma anche grazie a una combinazione di fattori economici, ambientali e sociali.
A cura di Luca Guerrasio