17 Agosto 2015 ore 19 circa, Quartiere Chidlom : un forte boato proveniente dall’interno di un centro commerciale sconvolge una zona molto trafficata della città. L’esplosione avviene proprio nel centro di Bangkok, non lontano dal tempio indù di Erawan.
Quello che succederà nei giorni successivi è storia nota. Per un momento la comunità internazionale distoglie l’attenzione da altri problemi mondiali, Isis o emergenza profughi fra tutti, per concentrarsi sulle notizie provenienti dalla Thailandia.
Oltre al dolore e alla vicinanza alle vittime si cerca di capire se dietro l’esplosione della bomba ci sia il terrorismo internazionale o sia invece dovuta a un gruppo isolato legato a tensioni di carattere nazionale.
L’attentato inizialmente non viene rivendicato da alcun gruppo terroristico; tuttavia dopo pochi giorni le indagini subiscono una svolta quando viene fermato un possibile sospetto.
Ciò che invece non è stato detto riguarda le possibili ripercussioni e i retroscena che una vicenda del genere può avere su un Paese poco noto alle cronache internazionali.
La Thailandia infatti è famosa specialmente per le sue spiagge, che la rendono una delle mete turistiche più in voga di questi ultimi anni.
Tuttavia anche uno Stato con un’economia fortemente legata agli investimenti, tra quelle più in rapida crescita in tutta l’Asia e con un tasso di disoccupazione vicino all’1%, capace di far invidia a molte nazioni occidentali, presenta dei lati oscuri.
Da un punto di vista politico la Thailandia è una monarchia parlamentare sotto una giunta militare in seguito ad un colpo di stato del maggio 2014. Da allora la nazione è guidata dal generale Prayuth Chan-ocha, che ha assunto le funzioni di Primo Ministro.
Dalla fine della monarchia assoluta, datata 1932, ad oggi è il dodicesimo golpe della storia thailandese.
La crisi politica è favorita dalla debolezza della corona e dalla disputa per la successione dinastica. Il Re Bhumipol (87 anni) non è più in grado di garantire l’equilibrio e l’erede al trono non sembra essere all’altezza del compito per l’opinione pubblica.
Inoltre vi sono forti tensioni sociali e numerosi scontri durante le tante protese antigovernative a minare la stabilità pubblica. Negli ultimi anni infatti si sono verificati diversi attentati, seppur di minor entità, riconducibili alle divisioni politiche . Inoltre una guerriglia portata avanti dai ribelli separatisti musulmani ha causato più di 5mila morti in dieci anni con frequente uso di esplosivi.
Uno scenario da guerra civile mai del tutto sopito, aggravato dall’instaurarsi delle dittatura militare e in grado di azzerare i successi in campo economico.