“Un mondo nel pallone”

“Un mondo nel pallone”

Il pianeta Terra può essere analizzato come un sistema dinamico, un sistema in cui tutto cambia, tutto si trasforma, tutto evolve. Il legame tra i diversi paesi è spiegato grazie ad un attento esame del fenomeno “globalizzazione”. La molteplicità di culture presenti nel mondo attuale possono diventare oggetto di attenzione comune solo se rientrano a far parte del raggio di conoscenza di un vasto numero di persone. Lo sviluppo delle tecnologie e quindi dei mass-media, ha permesso l’interculturalità e la diffusione mondiale di fenomeni precedentemente sviluppati in limitate aree geografiche.

Nessun argomento meglio del “calcio” contiene in sé tutte le caratteristiche finora enunciate. Il gioco del “calcio d’angolo”, del “fuori gioco” e della “rimessa laterale” nacque a metà del XIX secolo in Inghilterra e da allora si diffuse nel resto d’Europa, in Sud America e poi in tutto il mondo. Non esiste classe sociale non interessata minimamente a questo sport che è stato in grado di coinvolgere comunità intere aumentando sempre più il suo valore sociale ma soprattutto economico. Gioco o sport, che dir si voglia, il calcio si fonda sulla passione, sulla disciplina necessaria per poterlo praticare e sull’appoggio di innumerevoli tifosi che con determinazione sostengono la propria squadra del cuore in ogni singola partita.

Può però il calcio essere definito unicamente come una passione? Come un semplice intrattenimento? Il calcio oltre ad essere socializzazione, aggregazione e competitività, cos’è? Ormai il fenomeno calcio è diventato un vero e proprio business e in alcuni paesi è addirittura il fattore che influenza maggiormente l’economia. In Italia sono milioni le persone coinvolte in questo sport in maniera diretta o meno; basti pensare agli atleti professionisti, ai dirigenti, ai tecnici e agli ufficiali di gara per raggiungere un numero molto elevato di persone; senza tener conto degli appassionati che non sono iscritti a nessuna associazione. Secondo studi di economia calcistica, sin dagli anni 90 il calcio può essere definito come un “giocattolo” che vale miliardi di euro. Le grandi del calcio europeo, fatturano svariati milioni d’euro attuando strategie societarie che vanno ben oltre lo sport; esse riversano enormi sforzi finanziari in attività di marketing, comunicazione e attività di promozione del marchio, anche attraverso strategie di brand extension. Il calcio oltre che uno show business è una vera e propria azienda. Un’analisi dettagliata riguardo la provenienza dei ricavi del calcio, ne sottolinea il carattere aziendale; solo il 50% del totale deriva dalla vendita dei diritti televisivi, 16% dagli introiti delle partite, il 14% dagli sponsor e il restante 20% da altre attività, come il merchandising. È lo sviluppo economico che influenza la diffusione e l’evoluzione del calcio o è quest’ultimo ad influenzare l’economia?

 

A cura di Annachiara Franco

 

 

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