CAMPOVOLO 2015 – LA FESTA
L’hanno definito “il concerto più lungo della sua carriera”, “l’evento musicale dell’anno”. Per Luciano Ligabue e per tutti i suoi fan è stata semplicemente una festa, molto probabilmente “La Festa”. Proprio cosi, infatti, è stato intitolato il concerto, tenutosi nella storica sede di Reggio Emilia più volte definita da Ligabue “casa mia”. L’aeroporto dismesso di Campovolo ha ospitato per la terza volta un evento musicale di portata nazionale, che voleva festeggiare i venticinque anni di carriera del cantante emiliano e allo stesso tempo i venti anni dall’uscita del suo album di maggior successo, “Buon Compleanno Elvis”, che ha venduto più di un milione di copie, conquistando ben dieci dischi di platino. Impressionante il palco realizzato per questo evento: 70 m di lunghezza, 780 mq lo schermo e ben tre milioni di watt per l’impianto audio.
Nella prima del concerto è stato suonato “Ligabue”, album d’esordio, accompagnato dalla storica band “Clan Destino”. Un disco incredibile, riprodotto fedelmente come registrato nel 1990, eccezion fatta per la canzone “Piccola Stella senza Cielo”, di cui ha voluto ripresentare il medley che cantava nei primi anni della sua carriera. Nel vivo della serata, Luciano è accompagnato da “La Banda”, gruppo di “Buon compleanno Elvis”. Con “Leggero” (forse la canzone più bella) tocca l’apice della serata. Si sente tutto quello che Ligabue con le sue canzoni ha trasmesso al mondo del rock italiano: il cantautore, partito dalla provincia, che negli anni novanta aveva portato una ventata di freschezza a un popolo che viveva di “Sogni di Rock’n’Roll” e ha trovato finalmente nel cantante emiliano la propria dimensione.
L’ultima parte del concerto è un viaggio che spazia negli altri album della sua carriera, accompagnato da “Il Gruppo”. “Con la scusa del rock’n’ roll” ha chiuso un concerto incredibile, per la gioia delle trecentomila mani alzate nel cielo di Reggio Emilia. L’amore verso questo cantante fa sicuramente riflettere, erano molte le persone che sostavano fuori dai cancelli da diversi giorni, alcuni anche da più di due settimane! Uscendo da Campovolo si notava nei volti delle persone (me incluso) un’immensa gioia, ma allo stesso tempo un briciolo di amarezza, perché difficilmente potremo rivedere un concerto simile. Tuttavia a me piace pensare di aver assistito a qualcosa di diverso da un semplice concerto, una vera e propria festa, con la scusa del rock’n’ roll.
A cura di Matteo Galdelli