Troppe volte, nella nostra vita quotidiana, sentiamo parlare di immigrazione e con essa giungono sempre differenti opinioni.
Quando si parla di immigrazione i commenti sono, per lo più, scettici o negativi e, se cambiamo il termine, in “emigrazione” i commenti cambiano a loro volta: diventano positivi e sicuri.
Il fatto che due sole lettere possano cambiare il pensiero delle persone lo si deve all’etimologia.
La “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” del ’48 dichiara che ogni individuo ha libertà di movimento e residenza all’interno dei confini nazionali, ma continua dicendo che ognuno ha il diritto di lasciare qualsiasi paese, anche il proprio (emigrazione). Se la scelta di andare via dal proprio paese è una volontà del singolo, la migrazione è un avvenimento libero. Parlo di avvenimento libero poiché molte popolazioni, sia in passato e sia adesso, sono state costrette a lasciare la propria nazione per motivi economici, politici e religiosi.
L’UE ha, come uno dei suoi principali obiettivi, una politica migratoria globale fondata sulla solidarietà. La base giuridica della politica migratoria dell’UE sono gli articoli 79 ed 80 del TFUE.
Per quanto riguarda l’immigrazione regolare, la competenza di definire le condizioni d’ingresso e di soggiorno dei cittadini di stati terzi spetta all’UE. Gli Stati membri stabiliscono i volumi di ammissione di persone provenienti da paesi terzi in cerca di occupazione. L’UE può fornire aiuti e sostegno a favore di misure adottate dagli Stati membri al fine di promuovere l’integrazione di cittadini di paesi terzi che risiedono legalmente all’interno del territorio UE.
I migranti regolari sono migranti che entrano nel territorio dello Stato dopo aver ottenuto un documento d’ingresso (un visto) dallo Stato di destinazione per un soggiorno temporaneo o permanente. I migranti irregolari sono i migranti che entrano nello Stato senza documenti d’ingresso o con documenti d’ingresso nello Stato scaduti, quindi non più validi. I richiedenti asilo o rifugiati sono i migranti che entrano in un Paese per sfuggire a persecuzioni nel loro Stato d’origine.
Il Trattato di Lisbona ha introdotto il voto a maggioranza qualificata per quanto riguarda l’immigrazione regolare. La procedura legislativa ordinaria si applica alle politiche d’immigrazione regolari ed irregolari tramite legislazione sia del Parlamento Europeo e sia del Consiglio. Nel caso di un afflusso improvviso di cittadini di paesi terzi, le misure provvisorie vengono adottate esclusivamente dal Consiglio, previa consultazione con il Parlamento.
Tornando a noi, la concezione di immigrazione ed emigrazione è totalmente differente. Come citato prima, l’immigrazione viene vista, spesso, in maniera negativa. Invece, l’emigrazione viene vista in maniera più positiva. Spesso l’immigrato viene visto come una persona che vuole rubare qualcosa ai cittadini di quello stato in cui esso è destinatario e l’emigrato viene visto nel suo paese d’origine come una persona coraggiosa che ha mollato tutto per inseguire un sogno o un destino migliore: ma non pensiamo mai che immigrato ed emigrato siano semplicemente dei termini che compiono un circolo?
Due termini, due lettere di differenza ed un abisso di differenza di pensiero.
Articolo a cura di Carola Cavagnaro